Contro il culto del leader superdotato

Francesco Gabbani, Rocco Siffredi e gli altri.

Contro il culto del leader superdotato - pacco - Gay.it
3 min. di lettura

Ci risiamo. È successo di nuovo.

Francesco Gabbani ha vinto il Festival di Sanremo e qua s’è assistito per l’ennesima volta al grande delirio collettivo per l’eroe mediatico, e segnatamente catodico, superdotato.

Sì, proprio in quel senso. Col pisellone.

Quando questo tipo di dinamica viene suscitata ci si ritrova in presenza di un vero e proprio culto contagioso, una riproposizione irrazionale e incontrollabile degli antichi riti di adorazione del fallo.

Ricordate cos’era successo con Rocco Siffredi all’Isola dei famosi l’anno scorso? Ricordate l’imbarazzante entusiasmo di Mara Venier che poi è diventato l’entusiasmo di tutti, la passione nazionale per il guascone abruzzese assurto a eroe televisivo meritevole dell’amore e del sostegno incondizionato – di grandi e piccini – poiché dotato di nerchia notevole e in possesso di un impareggiabile curriculum da “sciupafemmine ovvero da colui che, secondo i modi di dire più diffusi, le donne le “sistema”, le “fotte”, le “rovina”?

Ecco, più o meno è successo di nuovo.

Intendiamoci: questo povero Gabbani è molto meno invischiato in quel tipo di dinamiche goliardico-patriarcali. O per meglio dire: non le ha prodotte lui stesso. Gli sono state appiccicate addosso. Dal web soprattutto. Dai tanti commentatori e dai sitarelli che campano di questo e fanno sognare le utenti e gli utenti coi piselli giganti. Ma anche se non è lui stesso, a differenza di Siffredi, l’artefice del suo culto, il risultato poi alla fine non cambia.

Francesco Gabbani da presenza per qualcuno gradevole per qualcun altro pressoché indifferente, grazie alla storia del pacco grosso (per altro a mio avviso infondata) è diventato un mezzo guru, una grande scoperta. Da quando si è iniziato a parlare delle sue doti genitali si sono moltiplicati freneticamente i commenti su di lui. Ah che originaleah che immagine fresca – finalmente, sì poi è un gran figo – viva Gabbani, namaste alè!

Succede spesso così: non è affatto raro che in Italia ci si trovi di fronte a questi personaggi che conquistano il cuore arrapato del pubblico grazie a una mistura di prodigi anatomici, retorica adolescenziale, goliardia e storytelling reale o ricreato ad hoc fatto di performance da record e meraviglie copulatorie da capobranco.

Ovviamente il modello primo e sommo, il prototipo di tutto ciò resta lui: Silvio. Berlusconi ha infatti incarnato perfettamente questo tipo di racconto vincente sul maschile e sul rapporto tra i sessi. Pur in assenza di una vera mitopoiesi sul suo uccello la direzione tracciata da Silvio Berlusconi è stata esattamente questa. L’istituzione del regno del leader maschio che esibisce l’alto grado dei suoi appettiti, animato da una sessualità ostentata che poi, di fatto, ribadisce una visione antica e tradizionalissima del maschio e della femmina. Una visione che piace a tutti, che fa dar di gomito, solletica, fidelizza.

La gente ama, ama tantissimo, esce di testa: la dotazione genitale maschile – e più in generale il temperamento maschile primitivo, arcaico, animale – diventa con grande facilità un attributo di valore che si irradia dal pube a tutta la persona, producendo dei veri beniamini nazionali. Il pisello notevole mette d’accordo tutti. È la vera, sola garanzia di efficacia mainstream in questo Paese. Pensate anche all’eroe anti-eroe Fabrizio Corona: ad un certo punto anche su di lui la favola, fedele o no al vero poco importa, del membro notevole è venuta fuori.

I capi superdotati piacciono a tutti: le donne etero (e i gay) smaniano, gli uomini etero sognano l’immedesimazione. E questa dinamica non riguarda solo i personaggi maschili: è proprio il racconto della sessualità maschilista ad essere vincente e perciò anche la connotazione del femminile è interessata dal fenomeno.

Queste dinamiche investono infatti anche la percezione del corpo delle donne: l’esuberanza dell’anatomia – poniamo di un seno vistoso – viene accolta con grande gioia dal pubblico e può diventare uno dei motivi del successo di personaggi che in realtà non lavorerebbero direttamente col corpo. Giusto per fare un esempio: se Selvaggia Lucarelli non fosse stata una maggiorata pensate che avrebbe mai avuto la stessa visibilità che ha ora?

Insomma il binarismo chiaro e possibilmente esasperato va alla grande. La polarizzazione anche in senso materiale, anatomico funziona sempre. I superdotati sono amati dall’Alto Adige a Lampedusa. Ci stringiamo con immenso piacere attorno a questi totem viventi, a questi piccole divinità col membro gigante. Ridiamo, sogniamo, ci abbandoniamo al conforto di queste appendici ipertrofiche, di queste leggendarie protuberanze raccontandoci poi, altrove, favole edificanti sulla bellezza delle differenze e della diversità.

Ma queste favole occupano solo la periferia, il tempo delle eccezioni, delle oasi eleganti. Il centro, il grande centro su cui tutti convergono è animato dai girotondi allegri e inconsapevoli che si creano attorno agli uomini più amati poiché eccezionalmente dotati.

Sia chiaro: qua non si vuole mica fare del moralismo. Il fatto che si apprezzi questa o quella dotazione del corpo non indigna nessuno. Il problema però nasce quando certe narrazioni – unilaterali, ovvero sessiste – obnubilano ovvero rincoglioniscono il percepito medio e diventano il passepartout per giudizi che hanno perso la capacità di essere tali. Se certe passioncine se sono lecite e pure comprensibili sotto le coperte, è proprio avvilente che diventino il motore del costume e della vita culturale di Paese che sotto molti aspetti sembra davvero rimasto al tempo degli scimmioni.

(Jonathan Bazzi)

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alessio 14.2.17 - 15:32

Ma è incredibile ! Incredibile il livello di dittatura alla quale siamo arrivati ! Adesso anche S. Valentino dev'essere per i gay ?? S. Valentino è un santo cattolico, apostolico romano e, come tale, è il patrono dell'amore tra un uomo e una donna, dell'amore benedetto da Dio che chiama l'uomo e la donna ad essere, in virtù del loro amore complementare e fecondo, co-creatori della vita ! Non è il patrono dei gay che si inculano ! È veramente pazzesco ! Adesso i gay obbligano tutti a sfruttare e a piegare alle loro distorsioni anche i martiri e i santi !

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    Giovanni Di Colere 14.2.17 - 16:16

    Ma cosa c'entra con l'articolo? Non è che ha sbagliato pezzo? Comunque visto che Lei Dio ha detto come ci dobbiamo amare, approfitto della sua "postàta" (senza "r" sia chiaro) per domandarLe se le capiti spesso di avere conferenze con l'essere perfettissimo.

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    Steve Pearl 14.2.17 - 16:27

    Che vita l'è mai sentir l'odür e chapal mai...

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Valium 14.2.17 - 13:18

Poco tempo fa su questo sito vennero rese pubbliche le immagini di nudo integrale di Justin Bieber. Dopo poco tempo uscì un articolo che raccontava la storia di Justin Bieber, elogiando la sua musica. L'istinto voyeuristico è forte ed è giusto accontentarlo, ma se non ci fossero state le foto compromettenti, insomma "col pisellone", dubito che qualuno ne avrebbe scritto la storia qualche tempo dopo. D'altronde "qua non si vuole mica fare del moralismo" che significa che in fondo nessuno è proprio immune da questa pratica.

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Steve Pearl 14.2.17 - 11:01

"... Dai tanti commentatori e dai sitarelli che campano di questo e fanno sognare le utenti e gli utenti coi piselli giganti. Ma anche se non è lui stesso, a differenza di Siffredi, l’artefice del suo culto, il risultato poi alla fine non cambia..." Bah... e voi di cosa campate?

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    Jonathan Bazzi 14.2.17 - 11:49

    Che scemenza totale. Ma se ti fa cagare gay.it perché viene sempre a commentare?

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      Steve Pearl 14.2.17 - 12:35

      Ma come ti permetti? Scrivi e dai della scemenza totale ad un commento? Pensa a quello che scrivi se ci riesci... Fammi capire... vuoi per caso un mondo gay omologato e piatto? Esiste ancora il diritto al dissenso? Il sito non mi fa cagare... mi fa cagare il comportamento di quelli come te che credono di avere la verità in tasca. Sei borioso, tracotante, presuntuoso... oltre ad essere snob (nel senso semantico della parola) Ora, se hai un minimo professionalità, non dovresti replicare... dovresti limitarti a fare silenzio e lasciare che chi decide di leggere le tue pippe mentali possa commentare, libero di farlo senza dover poi leggere commenti da diva come il tuo. Prendi atto, sii signore una volta tanto.

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        Jonathan Bazzi 15.2.17 - 10:00

        Ricordati che esistono regole di comportamento sul web. Commenta se vuoi commentare, ma sii rispettoso verso il lavoro degli altri.

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          Steve Pearl 15.2.17 - 10:06

          Mo me lo segno... Le regole valgono anche per te. Sii rispettoso di chi ti legge e di chi ti commenta anche se non è d'accordo con quello che scrivi.

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      Steve Pearl 14.2.17 - 12:37

      ... e comunque, se vuoi davvero commentare, cerca almeno di rimanere sul tema della questione senza invitare il lettore ad andarsene se non è d'accordo.

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      Giovanni Di Colere 14.2.17 - 12:53

      "Boni....state boni...." mi tocca far Maurizio Costanzo.

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cantalupo75 14.2.17 - 9:46

In una recente intervista radiofonica lui ha liquidato la questione dicendo che si tratta di uno strofinaccio da cucina arrotolato dato dal nonno. Probabilmente non cambierà la mentalità di alcune persone ma almeno sa far sorridere con leggerezza.

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Giovanni Di Colere 14.2.17 - 9:21

Il mondo si divide in due umanità per quanto riguarda il rapporto con il sesso: chi lo fa, lo sa fare, e lo fa bene e tace da una parte, e dall'altra chi non lo fa o lo fa male e ne parla.

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Boggongino 14.2.17 - 6:07

l'interesse odierno per il capo branco attrezzato ha radici ben più profonde della patriarcalità di cui è intrisa la nostra società, il fascismo dell'altro ieri o l'ossessione dei sitarelli poraccelli; è un po' nel dna dell'essere umano e nella istintiva e inconscia ricerca dell'esemplare con le migliori chance per una riproduzione di successo. basti pensare al culto del dio priapo presso i romani, il veneratissimo simbolo di fertilità con un pisellone lungo quanto un braccio. fatevi un giro a pompei o al nazionale di Napoli, statuette e affreschi del dio e cazzoni incisi ovunque, e sono solo quelli sopravvissuti alla furia di SEI surge consecutivi! pacchi che scoppiano a vagonate altro che troiate attiraclick. ps gli abruzzesi potrebbero prendere male la storia di rocco siffredi guascone pugliese ;-)

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    Kris94 14.2.17 - 20:04

    Be' non è così vero, i Greci consideravano barbaro e repellente un uomo dotato, infattti le statue greche hanno membri piccoli seguendo il canone estetico greco.

      Avatar
      Boggongino 15.2.17 - 6:33

      è verissimo e la stessa cosa valeva per i romani :-) ma non sono assolutamente concetti in antitesi tra di loro. il ritratto di un senatore, di un morto o la statua celebrativa di un imperatore molto difficilmente avrebbero avuto attributi troppo visibili. Ma allo stesso tempo riproduzioni di priapo trovavano spazio all'entrata di tantissime domus come augurio di fertilità. il fallo era un simbolo di fertilità e vigore maschile impareggiabile, celebrato, oltre che dal culto per un dio, con graffiti, ex voto, incisioni, vasi, lampade, poesie, ceppi e un'infinità di altri utensili e amuleti. Ciò che era esteticamente poco conveniente aveva un valore simbolico enorme. Nel foro di Pompei non avresti trovato una statua celebrativa di Tito con genitali grandi, ma sui muri esistono graffiti che ritraggono personalità in vista della città con attributi da priapo che ne sottolineano in maniera grottesca gli appetiti sessuali :-)

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