FIRENZE – Eutanasia e disagio di vivere, la banalità della follia e la ricerca di sè, il rapporto tra padri e figli e le tematiche dell’omosessualità, i turbamenti della scrittrice Virginia Woolf e la lucidità di Silvia Baraldini. Autrici e registe donne, ma anche uomini, si confrontano col teatro di impegno civile e con le loro personali ossessioni alla 12/a edizione di “Autrici a confronto“, il festival nazionale della drammaturgia contemporanea femminile organizzato dal Teatro delle donne di Firenze.
La rassegna comincerà l’11 ottobre e si concluderà il 22 novembre. I teatri coinvolti sono il Manzoni di Calenzano, gestito dal Teatro delle donne, e il teatro di Rifredi a Firenze. La Limonaia di Villa Moncalvo di Campi Bisenzio ospiterà invece il convegno “La scrittura e il disagio di vivere”, con letture di brani di Sylvia Plath, Anne Sexton, Marina Cvetaeva, Virginia Woolf, Dorothy Parker, Sarah Kane.
Tra gli spettacoli, martedì 28 ottobre e sabato primo novembre, in prima nazionale, c’ è “Piccole mosse“, sul testo di Valeria Moretti per la regia di Stefano Massini, dove ancora torna la figura della Woolf insieme a quella di Vita Sackville-West e Mary Campbell. Le tre donne sono in attesa della verità e anelano alla fuga dal vuoto di una realtà ordinaria e dal gioco di finti sorrisi e finte moine. “Teodia“, lunedì 27 ottobre, tratterà del tema della morte e dell’ eutanasia, con un padre che vuole evitare alla figlia in come irreversibile l’ accanimento terapeutico.
Sabato 15 novembre andrà in scena “4:48 psychosis“, di Sarah Kane, dove l’ autrice, ad una settimana dal suicidio, mette lo spettatore di fronte al dolore senza via d’ uscita del male di vivere. A chiudere la rassegna il Teatro ’91 propone “My name is Silvia“, spettacolo nato dall’ incontro della Baraldini con Vladimir Luxuria: un lungo racconto che ripercorre la vita di Silvia dall’ infanzia agli arresti domiciliari a Roma, l’ America e le Pantere Nere, la prigionia e la malattia.
Non spettacoli, ma letture teatrali saranno invece il tema del convegno “Teatro di impegno civile“, con opere che trattano di procreazione assistita, mafia, la reclusione in manicomio, i gap generazionali tra genitori e figli, e un ricordo della strage dei Georgofili, a dieci anni dallo scoppio della bomba. A margine del festival, dal nove al 18 ottobre, Katia Beni e Anna Meacci condurranno un laboratorio di scrittura teatrale comica e improvvisazione.
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