Irina e Irina hanno tentato più volte di sposarsi e affermare il loro diritto ad essere una coppia riconosciouta, ma i tribunali russi hanno tutti respinto le loro istanze. L’ultimo a dire "no" a Irina Fedotova e Irina Shipitko è stato un un tribunale di Mosca. La cosa però, non ferma la coppia che fa sapere tramite il proprio avvocato, l’attivista per i diritti delle persone lgbt Nikolai Alekseyev, che celebrerà le proprie nozze in Canada, il prossimo 23 ottobre. Intanto la corte distrettuale di Tver (Mosca) ha confermato la decisione di respingere l’unione delle due donne da parte del Registro civile della città. Il comune aveva spiegato che il diritto russo definisce come matrimonio il vincolo tra un uomo e una donna.
"Ma Irina e Irina si sposeranno lo stesso in Canada – spiega Alekseyev -, e poi torneranno qua, per chiedere nuovamente la registrazione dell’atto". L’avvocato è conosciuto per essere uno degli organizzatori del tormentatissimo Pride moscovita che ogni anno deve affrotnare divieti, boicottaggi, attacchi e pestaggi da parte sia della polizia che degli ortodossi conservatori. E proprio durante il Pride di quest’anno le due Irina hanno tentato di sposarsi. "Oggi è stato respinto il nostro ricorso alla corte di Mosca, ma non mi aspettavo nulla di nuovo – ha affermato Alekseyev -. Tutto invece potrebbe più interessante per il riconoscimento del matrimonio in Canada di Irina e Irina: in questo caso la questione riguarderà il diritto internazionale".
E l’orgoglio omossessuale ha una nuova strategia per la Russia,: si punta a qualche cavillo giuridico che potrebbe muovere qualcosa proprio dove l’omofobia è ancora oggi imperante. L’omosessualità è stata infatti depenalizzata in Russia nel 1990, ma il muro dell’omofobia e le opposizioni al riconoscimento dei diritti delle persone lgbt sembra ancora invalicabile, soprattutto perché supportato da figure forti e di spicco come il sindaco di Mosca Luzhkov.
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