BARI – Molti le criticano, alcuni le studiano; di certo fanno discutere. Sono le lesbiche separatiste, che in occasione del BariPride, ma «autonomamente e al di fuori del programma ufficiale», come tengono a precisare, organizzano una serie di iniziative. Neanche a dirlo, ^Sesclusivamente^s riservate alle donne.
Il gruppo che organizza l’evento, è, in collaborazione con l’Arcilesbica Mediterranea di Bari, quello delle Desiderandae, “associazione lesbica separatista” barese, che spiega che la non adesione al Pride, avvenuta dopo una serie di eventi e incontri (potete leggere la cronaca dettagliata sul loro sito) è avvenuta perché il gruppo è «perfettamente consapevole dei meccanismi di potere della comunità gay; del radicato atteggiamento di negazione, da parte di questa, nei confronti dello specifico lesbico, a maggior ragione se separatista; di voler rimanere fuori dal carrozzone fritto misto del BariPride che non a caso ha eliminato la parola gay dalla sua stessa denominazione».
Ma veniamo alle iniziative: si parte venerdì 6 giugno con “Luoghi non Comuni – Continuare a re-esistere in luoghi lesbici separati”, un dibattito sul separatismo cui intervengono Jacqueline Julien del Bagdam Cafée di Toulouse, e Giovanna Olivieri della Casa Internazionale delle Donne di Roma. L’incontro si svolge presso Abusuan – strada Vallisa 67/68 – Bari, borgo antico, alle ore 17.00 e l’ingresso, come già detto, è gratuito e riservato a sole donne.
«La pratica politica di creare e mantenere nel tempo luoghi per lesbiche appartiene al nostro gruppo da sempre – spiegano le organizzatrici – Il senso politico di “luogo” come contesto di costruzione identitaria ci deriva non solo da convinzioni teoriche ma anche dalla influenza quotidiana e violenta che il tessuto sociale meridionale esercita sulla vita delle lesbiche».
In occasione del dibattito, le Desiderandae presenteranno anche il loro progetto di “Lesbizio”, una casa per lesbiche anziane: «Siamo partite dal desiderio di costruire una vecchiaia a nostra misura – spiegano – Per fare questo abbiamo pensato di progettare il nostro “lesbizio”, cioè il posto fisico che racchiuderà le nostre esistenze in modo da lasciarlo a quelle che ci seguiranno. A loro spetterà il compito di conservarlo».
«Noi pensiamo che le lesbiche debbano “patrimonializzare” le proprie risorse creando un FONDO AUTONOMO per ogni progetto. Patrimonializzare significa non disperdere i nostri averi ma destinarli alla costituzione di fondi di nostra fiducia che realizzino progetti in cui crediamo». Uno dei punti fondamentali del progetto, che prenderà la forma giuridica di una fondazione, è la scelta dell’asse ereditario: «avere il privilegio e la libertà di lasciare i propri beni ad altre lesbiche, senza essere legalmente obbligate a rispettare i vincoli di sangue». Lo spazio, inoltre, potrebbe fornire posti di lavoro ad altre lesbiche, creando così un circolo virtuoso.
Di questo, dunque si parlerà nel corso dell’iniziativa che, ricordano le organizzatrici, «è indipendente ed autofinanziata ed è rivolta a tutte le lesbiche che nel giorno del BariPride vogliano confrontarsi con noi su queste tematiche». La sera di sabato 7 giugno, infine, i due gruppi organizzano la festa per sole donne “Lesbian DifferDance”, al circolo Ippico di via Bitritto, con servizio navetta per partenza e rientro. Tutte le informazioni sul sito www.desiderandae.it.
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