PALERMO – Le donne sono piu’ aperte alle nuove frontiere della sessualita’: il 52% (contro il 45% degli uomini) considera l’omosessualita’ una tendenza naturale. E’ uno dei dati emersi dall’indagine “La donna sommersa. Uno studio sulla condizione femminile nella societa’ e nel governo del Paese” realizzata da Arcidonna su un campione di 5 mila persone che sara’ presentata domani al Palazzo dell’Informazione di Milano. Un anno di lavoro tra questionari, analisi e comparazioni. I dati saranno presentati da Valeria Ajovalasit, presidente nazionale di Arcidonna e Carlo Buttaroni, sociologo docente a ‘La Sapienza’ di Roma. Seguiranno le testimonianze di Giulia Bongiorno, Anselma Dell’ Olio, Sissi Peloso, Maura Cossutta, Cinzia Dato.
Secondo la ricerca di Arcidonna, oltre un terzo delle donne italiane dichiara di avvertire negli ultimi anni un deciso miglioramento del proprio tenore di vita. Ma la situazione cambia se si chiede alle donne una valutazione sulla condizione attuale: in media una donna su quattro si dice profondamente scontenta della propria posizione e del proprio ruolo nella societa’. Tra le ragioni di questo malessere, l’indagine di Arcidonna ne individua una in particolare: a parita’ di responsabilita’ e di impegni lavorativi, sulle donne continua a pesare quasi completamente il carico degli impegni familiari. In media, ognuna di loro deve dedicare almeno tre ore al giorno ad attivita’ che riguardano le faccende domestiche e il cucinare. L’uomo, di contro, non piu’ di un’ ora.
In presenza di figli, la forbice si allarga: le ore di carico familiare per le donne diventano almeno 60 a settimana, mentre l’ impegno degli uomini resta piu’ o meno invariato. Le conseguenze sono inevitabili: il tempo che le donne possono ritagliarsi per i propri interessi, lavoro compreso, e’ del 25% inferiore rispetto all’ altro sesso. Di qui, frustrazioni e mancate opportunita’.
“Per quanto siano proprio le donne – afferma Ajovalasit – a dimostrarsi piu’ capaci degli uomini ad ad intepretare le trasformazioni della societa’ in rapida evoluzione”. Sono piu’ attente ai problemi della famiglia (il 71% ritiene che possa costituire una famiglia anche una coppia non sposata, contro il 68% degli uomini), piu’ sensibili su temi di vasta implicazione sociale come l’ adozione (il 69,9% giudica possibile l’ adozione da parte di una coppia di conviventi contro il 64,4% degli uomini). L’ indagine di Arcidonna prosegue evidenziando gli ostacoli che impediscono la scalata delle donne ai centri decisionali della societa’. Due esempi: tra pubblico e privato solo il 13% di donne diventano dirigenti e nei due rami del parlamento la rappresentanza femminile, la piu’ bassa in Europa, si ferma al 10 per cento. I dati della ricerca sottolineano che le donne non entrano in politica perche’ sono le logiche stesse della politica, tutte improntate all’ autoconservazione, che le respingono. Per il 54% degli intervistati, infatti, le donne non si interessano di politica perche’ c’ e’ troppa lotta per il potere fine a se stesso. Per il 60,4% perche’ la politica manca di concretezza. Per il 69,6% perche’ prevalgono gli interessi personali e mancano gli ideali.
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