Il quotidiano La Verità di oggi, mercoledì 26 maggio, dedica la sua prima pagina alla comunità T, e in particolare ai “finanziatori” dietro la cosiddetta “transmania”, aggiungendo così un nuovo vergognoso titolo agli altri collezionati nel corso degli anni: “Fiume di soldi dietro la transmania“.
Secondo il giornale di Maurizio Belpietro, il “gender” sarebbe un affare, finanziato da alcuni degli uomini più ricchi del pianeta. Insomma, una lobby ricchissima. Tra i finanziatori della transmania, La Verità cita il già noto Soros, ma anche Jeff Bezos e Bill Gates, fino a Stryker, Gill e Buffett. Ecco i benefattori, che avrebbe portato “una frazione dell’umanità” a “diventare la madre di tutte le questioni“.
I presunti soldi della comunità trans
Se tra titolo, occhiello e sommario si teme già un nuovo attacco insensato alla comunità transgender, la conferma arriva dalle parole di Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, nel suo editoriale.
Borgonovo parla infatti di “Spot”, ovvero un’indagine che doveva analizzare la “Stima delle Popolazione Transgender adulta in Italia”. L’analisi occorreva per “fare un censimento dei trans (solo al maschile, ndr) sul territorio italiano“, perché:
Ad oggi, non sappiamo esattamente quante siano le persone che hanno modificato il proprio genere o sono in procinto di farlo.
Secondo Spot, si parla di una stima a livello internazionale che va dallo 0,5% all’1,2% della popolazione totale. Già delle prime righe, si comprende dove vuole andare a parare: perché così tanti soldi per un numero così esiguo? Il tema diritti e uguaglianza ovviamente, risulta non pervenuto.
Ma da chi sono finanziati gli anti-LGBT?
Per correttezza, La Verità dovrebbe fare un’indagine anche su chi finanzia i gruppi anti-LGBT, ovvero coloro che al momento attaccano senza sosta il ddl Zan, perché convinti che sia dannoso, senza nemmeno aver letto il testo, affidandosi alle fake news dei gruppi di destra.
Un articolo di Money.it del 19 maggio, riporta che il Parlamento Europeo ha presentato, nel corso di un’audizione pubblica, i finanziamenti dei gruppi anti-LGBT. Secondo Jennifer Guerra e Neil Datta – segretario dell’European Parliamentary Forum for Sexual and Reproductive Rights (Epf) – parliamo di oltre 700 milioni di euro, dal 2009 al 2018.
Interessante la provenienza di questi soldi: se il 62% arriva da donatori privati in UE, ben il 27% proviene dalla Russia, mentre il restante 12% da USA e altri Paesi.
Sono soldi che possono influenzare anche la politica, come si è potuto vedere in Polonia o in Russia, dove le leggi cosiddette “anti-gay” hanno portato anche un aumento delle violenze.
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