Commissione UE: “Troppi paesi in Europa incitano all’odio contro le persone LGBTI+”

Inquietante rapporto sul 2022 dell'ECRI, l'ente dell'Unione Europea che si occupa di razzismo e intolleranza.

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L’ECRI è la commissione del Consiglio d’Europa preposta a monitorare la diffusione del razzismo e delle intolleranze per le minoranze all’interno dei paesi membri dell’Unione Europea.

È stato rilasciato questa mattina agli organi di stampa un comunicato che sottolinea le preoccupazioni dell’ECRI davanti alle analisi svolte sull’anno 2022, in relazione anche all’evento eccezionale della guerra di aggressione della Russia all’Ucraina.

Unione Europea Bandiera foto di Flag Of Europe Instagram
Foto di Flag Of Europe Instagram

L’Unione Europea e la Comunità LGBTI+

Per la comunità LGBTI+, nel 2022, l’ECRI ha identificato un insieme di problemi legati alla condizione delle persone LGBTI in Europa, che risulta a tutt’oggi troppo difforme nel continente. Segno che gli stati nazione sono ancora oggi in grado di opprimere la minoranza queer, grazie alle leggi nazionali. Un’evidenza che nega le fondamenta stessa dell’Unione Europea.

Alcuni paesi hanno fatto progressi positivi – spiega l’ECRI – consentendo alle coppie dello stesso sesso di formare unioni registrate o di adottare bambini: non è il caso dell’Italia. Altri paesi hanno vietato le “terapie di conversione” e le pratiche di “normalizzazione sessuale”: non è il caso dell’Italia. Nel nostro paese un qualsiasi dottore potrebbe sottoporre una persona a una cura farmacologica o psicoterapeutica per “guarire” dall’essere LGBTI, senza per questo incorrere in reato penale. Al massimo potrebbe essere radiato dall’ordine dei medici, ma non è del tutto scontato: se il Governo Meloni inserisse negli ordini professionali membri reazionari come già accade con i dottori che negano l’aborto (vedi situazione in regioni come Marche e Abruzzo)? Nel nostro paese è ancora possibile praticare la normalizzazione dei genitali.

La commissione europea spiega come in Europa le persone LGBTI affrontino tutt’oggi gravi ostacoli nel godere dei propri diritti di libertà di espressione e di socialità e riunione. In alcuni paesi si stanno promuovendo piani per definire il matrimonio come un’unione esclusiva tra un uomo e una donna o per includere nei loro testi costituzionali il divieto dell’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Ci sono diversi paesi europei in cui l’esistenza stessa delle persone LGBTI è considerata un argomento tabù.

Secondo l’ECRI l’incitamento all’odio da parte di politici e gli attacchi contro le persone LGBTI evidenziano l’urgenza di fare molto di più in tutta Europa per prevenire e contrastare la discriminazione, l’incitamento all’odio e la violenza motivata dall’odio contro le persone LGBTI.

È necessario che venga riposto nuovo e maggior impegno da parte della Commissione Europea sul Razzismo e l’Intolleranza per raccomandare agli stati membri una più sostanziale difesa dei diritti delle persone LGBTI attraverso precise e adeguate leggi egualitarie (diritti) e punitive (contro l’odio).

L’ECRI sottolinea che è essenziale che le leggi sull’incitamento all’odio e sul crimine includano religione, orientamento sessuale e identità di genere, in modo che le organizzazioni della società civile possano difendersi adeguatamente. L’Italia è indietro, non avendo approvato il Ddl Zan e dunque essendo ad oggi sprovvista di una legge di aggravante penale all’odio verso le persone LGBTQIA+, verso le persone con disabilità e verso le donne.

 

Unione Europea Bandiera foto di Flag Of Europe Instagram
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Contro la propaganda russa che dipinge gli ucraini come nazisti

Nell’anno caratterizzato dalla guerra scatenata dalla Russia di Putin contro l’Ucrainai, la relazione dell’Ecri stigmatizza i discorsi ultranazionalisti diffusi dalla leadership russa e condanna la narrazione falsa che ha dipinto e continua a dipingere il governo ucraino e coloro che non si considerano “filo-russi” come neo-nazisti. Per l’Ecri l’utilizzo dell’appellativo nazisti rivolto agli Ucraini è offensivo per le vittime del nazismo degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso.

 

Quegli odiosi distinguo tra migranti caucasici e migranti africani e asiatici

Nella relazione si pone l’attenzione anche sulle sfide legate alla migrazione provocata dalla guerra in Ucraina, che ha generato flussi migratori di dimensioni senza precedenti. Sebbene i paesi di accoglienza abbiano gestito in modo encomiabile l’afflusso di persone provenienti dall’Ucraina, sono emerse disparità nel trattamento dei rifugiati a seconda della loro cittadinanza. In particolare, sono state segnalate differenze nella protezione offerta a persone provenienti da paesi asiatici o africani rispetto a quelli ucraini, sia al confine, sia nei paesi di accoglienza.

L’ECRI ha richiesto indagini efficaci su tali segnalazioni e ha elogiato la solidarietà dimostrata dalle autorità, gli organismi per la parità e la società civile europei, auspicando che tale solidarietà diventi la “nuova normalità” nella gestione delle crisi umanitarie attuali e future.

 

Unione Europea Bandiera foto di Flag Of Europe Instagram
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È giusto combattere la russio-fobia

Evidenziato nell’analisi anche il fenomeno dell’emigrazione di cittadini russi verso gli Stati membri del Consiglio d’Europa, senza la necessità di visti d’ingresso, a causa del conflitto in Ucraina. Sebbene le autorità dei paesi ospitanti abbiano reagito prontamente per contrastare eventuali ostilità e incitamenti all’odio, l’ECRI ha sottolineato la necessità di una maggiore vigilanza in questo ambito. È in atto, dunque, anche una campagna di odio anti-russo verso i cittadini russi che non è compatibile con lo spirito di accoglienza ed egualitarismo dell’Unione Europea.

 

Unione Europea Bandiera foto di Flag Of Europe Instagram
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Dobbiamo tutelare rom e sinti

Nel suo rapporto, L’Ecri evidenzia la persistente diffusione dell’antiziganismo (odio verso rom e sinti). I rom continuano a essere oggetto di rappresentazioni negative nei media, la segregazione scolastica rimane un problema, e le loro condizioni abitative sono spesso estremamente precarie in molti paesi europei, senza un sufficiente impegno per migliorarle. L’ECRI nota, inoltre, che purtroppo molti elettori in vari paesi europei sostengono ancora gli sgomberi di insediamenti rom non autorizzati, spingendo le autorità locali a procedere a tali sgomberi senza adeguate tutele.

Allo stesso tempo, sono stati fatti alcuni progressi nel fornire risarcimenti ai rom per gli abusi subiti in passato, come la sterilizzazione illegale e forzata, così come per gli abusi da parte delle forze di polizia. Tuttavia, l’ECRI sottolinea che gli abusi razzisti perpetrati dalla polizia nei confronti dei rom costituiscono ancora un problema e sottolinea l’importanza di intraprendere azioni efficaci per incoraggiare i rom e i testimoni a denunciare tali abusi, fornendo loro un adeguato sostegno e garantendo una maggiore responsabilità delle forze dell’ordine.

Per affrontare queste problematiche, gli Stati dovrebbero intensificare gli sforzi per formare le forze di polizia, reclutare mediatori tra i rom e le forze dell’ordine e incorporare agenti di polizia di origine rom.

Unione Europea Bandiera foto di Flag Of Europe Instagram
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Non ostacolare e anzi incoraggiare le ONG

L’ECRI deplora la riduzione dello spazio operativo per le organizzazioni della società civile in alcuni paesi e le interferenze indebite da parte delle autorità con cui tali organizzazioni devono confrontarsi. L’Italia insieme a Malta è tra i paesi che sistematicamente ostacola le ONG nei soccorsi ai migranti naufraghi nel Mediterraneo. Le procedure di registrazione per le ONG sono state complicate, sono state introdotte ulteriori tasse e sanzioni amministrative ingiustificate, e le restrizioni sui finanziamenti esteri sono state rafforzate. Si sono verificati casi di stigmatizzazione e intimidazione degli attori della società civile da parte di politici e funzionari governativi.

 

Immagini tratte da FlagOfEurope – IG

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