Fratelli d’Italia ci ricasca. Dopo l’uso improprio (che è anche costato una denuncia al partito di Giorgia Meloni) di una foto di Oliviero Toscani in difesa, a loro dire, della “famiglia tradizionale”, ora è lo scatto di una fotografa britannica, Rose Morelli, a finire nelle strumentalizzazioni del partito di destra.
L’immagine, scattata a seguito “del suicidio di Leelah Alcorn, la ragazza trans costretta a sottoporsi alle terapie riparative” come spiega la stessa fotografa, è finita in un volantino realizzato da Fratelli d’Italia e distribuito in Trentino per denunciare la presunta introduzione della “teoria gender” nelle scuole.
Il copione è sempre lo stesso di cui vi abbiamo reso conto tante volte: c’è in atto una campagna mistificatoria che parte da una errata interpretazione di un articolo della riforma della scuola e che vole far credere che si vogliano introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado programmi che, non solo punterebbero alla distruzione di ogni differenza tra maschi e femmine, ma che si spingerebbero per fino a costringere bambini molto piccoli a rapporti sessuali. Cosa smentita, di recente, anche dal sottosegretario all’istruzione Davide Faraone.
A peggiorare tutto c’è, appunto, l’uso di quella foto.
“L’originale è un grido di dolore che ha scosso le coscienze di milioni di persone – denuncia Arcigay Trento -. La foto taroccata da Fratelli d’Italia è invece l’ennesimo insulto, distribuito nelle scuole e appiccicato ai muri di mezzo Trentino”.
“Quest’immagine è stata usata per una campagna che in suo nome (di Leelah, ndr) ha raccolto più di 300 mila sottoscrizioni affinché le terapie riparative siano messe fuori legge – continua l’associazione -.
Forse quelli di Fratelli d’Italia non lo sapevano, o forse sì. Ma che importa, l’importante è cagliarsi contro il gender, raccontare l’ennesima bugia, aver convinto un credulone, aver spaventato qualche mamma. E chissenefrega se dietro un volto c’è una storia”.
E non è neanche la prima volta che la storia di Leelah viene strumentalizzata e usata per messaggi che diffondono odio. Le sue foto erano già finite in un video omofobo.
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