Gabriela Herman, dopo la scelta della madre di fare coming-out, provocando la rottura del matrimonio, ha deciso di immergersi in storie simili alla sua, chissà forse per sentire che era possibile che cose così succedessero, che non era capitato solo a lei e che si poteva andare avanti anche essendosi ritrovata all’improvviso con un genitore LGBT.
Ha decido quindi di girare il mondo per ben quattro anni con lo scopo principale di raccontare, col progetto fotografico The Kids, la storia di questi ragazzi che a un certo punto nella loro vita, con una progressiva presa di coscienza o con una notizia improvvisa, si sono dovuto abituare al nuovo (o semplicemente non più nascosto) orientamento sessuale dei genitori.
Il progetto di Herman è un progetto ambizioso, a metà tra introspezione e reportage. I ragazzi e le ragazze che ha conosciuto hanno storie molto diverse tra loro: c’è chi ha da subito appoggiato la scelta del genitore e chi, come la fotografa, si è sentita tradita, c’è chi è cresciuto prima con due mamme e poi con la madre biologica e il suo nuovo compagno, chi ha vissuto la trasformazione del padre da uomo a donna.
“Ho passato quattro anni a fotografare e intervistare ragazzi che avevano uno o due genitori LGBT ed è nato The Kids. (…) Hanno storie molto varie. Alcuni sono stati adottati, altri sono nati grazie all’inseminazione artificiale, altri sono figli di genitori divorziati”. Negli States le coppie omosessuali possono sposarsi ovunque e sono ufficialmente riconosciute dalla legge. Ma come in Italia, le resistenze culturali non mancano soprattutto nelle piccole realtà o nelle campagne.
Per conoscere tutte le altre storie del progetto e sentire anche la viva voce dei protagonisti (ogni ritratto fotografico è accompagnato anche da una piccola registrazione vocale) qua il link al sito di The Kids
MARK
“Mio padre è gay. E’ ancora nella fase coming out. Ho avuto un’intuizione che mio padre fosse gay fin dall’inizio. Ho sempre saputo che io ero gay. Nella mia infanzia mio padre aveva gli stessi comportamenti di nascondere la propria femminilità che avevo io, come incrociare le gambe o gesticolare.”
ZACH
“Penso che la parola d’ordine per descrivere la nostra famiglia non è LGBT, ma è “famiglia”. Se guardate la stragrande maggioranza delle cose che definiscono chi sono le mie mamme, o cos’è la mia famiglia, non è esatto dire che le mie mamme sono due gay sposate”.
VANESSA
“Io e mia sorella eravamo più arrabbiate per la sensazione di essere state prese in giro per molto tempo riguardo la sessualità di mio padre.”
DARNELL
“Ho dato per scontato il fatto che ero circondato da lesbiche e ho pensato che fosse normale.”
JOHN
“La prima volta che ne parlai fu quando mia madre comprò il libro “Il compagno di papà””.
ALLISON
“Appena ho scoperto che nella mia nuova scuola c’erano altre famiglie gay- è stato incredibile conoscere altri ragazzi della mia età- e rendersi conto che non ero l’unica che conosceva i gay e non era più un oscuro segreto che dovevo nascondere.”
HOPE
“Sapevo che c’erano altri tipi di famiglie perchè avevo visto le famiglie dei miei amici e sapevo che la gente aveva qualcosa che chiamava “madre “che non io non avevo, ma non mi sentivo in minoranza. Mi chiedevo della mia famiglia di origine e la mia madre naturale in particolare, ma in termini del mio sviluppo, non mi sento di aver sofferto per questo. Penso che i miei genitori hanno fatto un lavoro fantastico e mi hanno aiutato a diventare una donna forte. Riguardo alla domanda su “da dove sono arrivata” a volte me lo chiedo ancora ma altre volte semplicemente scompare in termini di importanza.”
ILANA
“Mia madre era in crisi di mezza età. Alcune persone comprano auto nuove, e mia mamma ha avuto un nuovo orientamento sessuale.”
DANIELLE
“Quando avevo circa 4 anni, stavo giocando con una mia amica e lei sempre giocava a fare la mamma e questa volta volevo farlo anch’io. Abbiamo litigato per questo. Mia mamma arrivò di corsa per chiedere qual era il problema: «Perché entrambi non giocate a fare la madre?». E io guardai incredula. Lei disse: «Danielle, tu hai 2 mamme!”.
Per leggere le altre storie raccolte nel progetto e per sentire la viva voce dei protagonisti (ogni foto è accompagnata da una breve clip audio) vi basterà visitare il sito >>> https://thekids.gabrielaherman.com/
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