A Carnevale ci travestiamo da principi, principesse, personaggi del cinema: ma nella vita di tutti i giorni, quante volte indossiamo un costume che non ci appartiene, ma che ci serve per risultare credibili?
Ecco la storia della Bottom che si traveste!
Abbiamo quella Maschile: completamente dedita al culto del suo corpo, attenta a non sculettare, contraria ad ogni forma di Popstar, amante dello sport. Si definisce maschile perché lontano dalla solita immagine del gay. Per la Bottom Maschile è importante essere normali, così facendo le persone eterosessuali ti rispetteranno.
N.B: Le indagini preliminari, al vaglio degli inquirenti, hanno scoperto che la Bottom Maschile balla Kylie Minogue in tutte le serate gay più famose d’Italia. Il caso è ancora aperto, per ora ci sono pochi testimoni.
Dopo la Bottom Maschile, abbiamo quella Hipster: il fenomeno Hipster nella comunità LGBTQI italiana è sorto più o meno dal debutto di Lana Del Rey, quando iniziarono ad uscire quelle felpe fiorate, molto particolari, e iniziavano a spopolare i barbuti. Tutto questo ha stravolto i canoni di bellezza classica, ha dato voce a quei ragazzi meno carini, meno fisicati, che si sentivano oppressi da un modello di bellezza troppo impegnativo. E finalmente, grazie a Lana Del Rey, scopano anche loro! Una Hipster si riconosce dal profilo Facebook: pochi post, foto concetto nei boschi di provincia, espressione di Sabrina Misseri dopo la condanna all’ergastolo.
N.B: Hanno questo talento naturale nel far credere di essere colti, impegnati e molto irraggiungibili, ma fonti certe ci dicono che non hanno mai letto un libro fino alla fine, perché troppo impegnate a fare foto-concetto.
Continuiamo con la Bottom Fashion Victim: Per quanto riguarda questo tipo di Bottom, le cose da dire sarebbero molte, ma mi limiterò a parlarne dei tratti fondamentali. Si caratterizza come le Hipster, per l’assoluta passione nella fotografia, a differenza delle ultime non le fa nei boschi, ma da Fondazione Prada, agli eventi della Fashion Week, ai party esclusivi a cui è invitata. Le sue pose sono versatili (solo le pose), ovviamente anche i suoi vestiti non sono sempre gli stessi: sarebbe troppo cheap mostrare sempre la stessa roba. Se la incontri, non parla. Lei osserva, ti squadra, solo se hai una griffe addosso ti chiede: “Ah ma è di Fendi?“, “Wow! Top!!“. Per il resto non ha praticamente argomenti, alle serate beve ed è quasi sempre circondata da altre Fashion Victim, attente a non scomporsi per evitare di uscire male nelle foto della serata.
N.B: Alcune voci di corridoio svelano dove vivono queste Bottom Fashion Victim, che ostentano opulenza. Queste voci ci dicono che le loro abitazioni sono squallidi appartamenti, condivisi con molte altre persone, ma noi aspettiamo conferme.
Insomma, vi ho mostrare 3 grandi tipologie di Bottom, da queste poi si aprono altre tipologie minori, sempre alla ricerca di un’immagine che non è quella vera. Una Bottom sa come funziona il mondo, cerca di stare al passo, ma poi a 40 anni si ritrova sola oppure PR.
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Indipendente dall'orientamento sessuale c'è lo stravestito. Persona che si abbiglia in modo assolutamente esagerato e pesantemente ridondante. È come un non italiano che cerca di imitarci nel nostro alfabeto del gesticolare. Artificiale. Brutto. Di troppo. Ridicolo. Meglio senza. Come il toupet negli uomini