Omofobia in Nuova Zelanda ai danni di un eterosessuale: Kent Morgan, un ragazzo neozelandese, stava tornando a casa a piedi dopo il suo turno di lavoro in un bar locale, quando due uomini si sono palesati davanti a lui prendendolo in giro e chiamandolo “ricchione con la camicia rosa“.
Kent ha rivelato alle autorità di non averi risposto inizialmente alle offese: “Ho continuato a camminare perché pensavo non ci fosse motivo di rispondere, sembrava avessero bevuto un paio di birre di troppo“. Ma poi, alcuni rumori dietro di lui: “Mi sono accorto che mi stavano per attaccare. Uno di loro è venuto dietro e mi teneva stretto, mentre l’altro mi prendeva a pugni in faccia. Sono riuscito però a girarmi e liberarmi dalla presa“. Il giovane è riuscito, con grande lucidità, a difendersi: “Ho colpito il tizio che mi aveva picchiato tre o quattro volte, mentre quello che mi immobilizzava l’ho preso dalle orecchie e morso sulla guancia. Per la paura si sono dileguati, ma continuavano a insultarmi per la mia maglietta rosa“.
Morgan è rimasto sconvolto dall’aggressione, e pur essendo etero ha molto a cuore chi, come lui, ha subito attacchi simili per via del proprio orientamento sessuale o del proprio aspetto: “Sono etero e non ho alcun problema con l’omosessualità. Credo che il problema di quei due criminali sia qualche trauma che hanno avuto da piccoli. Forse la camicia rosa era solo una scusa per attaccare una rissa, non so, ma sono molto arrabbiato: il rosa è il mio colore preferito e di certo non smetterò di indossarlo per colpa di quelle persone”.
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