Sabato 18 giugno si è svolto il primo Varese Pride: l’iter organizzativo è stato piuttosto tumultoso. Abbiamo chiesto di raccontarcelo a uno dei protagonisti, Marco Crudo, il capotreno gay che avevamo intervistato mesi fa per aver aderito alla campagna #ugualidiritti. Marco è finito sotto i riflettori quando, tra il serio e il faceto, ha iniziato a pubblicare video di canzoni pop ricantante in salsa gay su YouTube (guardate “Scheccare sul serio”, parodia di Malika Ayane). Al Varese Pride è salito sul palco per celebrare alla sua maniera una data storica per la città lombarda.
Varese Pride
Pubblicato da Marco Crudo su Sabato 18 giugno 2016
«Varese è una storica roccaforte di quel bigottismo che talvolta rende le persone LGBT insicure, isolate, nascoste e tristi, per paura del giudizio. In circa 3.000 persone hanno invaso le vie del centro, dimostrando, nei fatti, esattamente l’opposto rispetto alla visione della persona LGBTI sempre indifesa e cupa. Proprio come accaduto a Treviso.
Ragazze e ragazzi, mamme e papà, zie e zii, bimbe e bimbi, drag e glitter, tutti felici, colorati, danzanti, festosi, forti, fieri e, più che mai, visibili.
Visibili in una realtà, quella della provincia italiana, che non vive esattamente con serenità l’amore tra persone dello stesso sesso vissuto alla luce del sole.
Tra queste persone vi ero anche io, e ho avuto anche il piacere di cantare sul palco a fine parata.
E, in onore di quella fierezza e quella voglia di dire “io esisto e R-esisto” (proprio come cita lo slogan della manifestazione) ho voluto chiudere la mia ironica esibizione al Varese Pride con un bacio, un bacio vero, appassionato, invitando i presenti in piazza a fare lo stesso.
Perché solo vivendo l’amore ovunque e dovunque, con gioia e libertà, possiamo pensare di far evolvere quell’italia bigotta e provinciale (con la I minuscola) che ieri abbiamo attraversato col Varese Pride, felicemente tenendo alti nelle nostre mani centinaia di finocchi».
Oltre a Marco Crudo, ieri sono intervenuti dal palco il presidente del rinato Arcigay Varese Giovanni Boschini e il viceconsole americano Rami Shakra – intervenuto dopo un minuto di silenzio osservato per i morti nella strage di Orlando (> qui per il link al nostro speciale <). Tra gli altri interventi significativi, quello del presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani.
Photo: Fabio Peloso
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