Michael Jackson sarebbe stato castrato. E’ questo il motivo per il quale la sua voce inconfondibile arrivava alle estensioni che abbiamo conosciuto. La tesi, all’apparenza bizzarra, è di Alain Branchereau, chirurgo all’ospedale Timone, a Marsiglia, autore del libro Michael Jackson, il segreto di una voce, in vendita dal prossimo 9 marzo. Le prove addotte da Branchereau non provengono da una conoscenza diretta del cantante (i due non si sono mai incontrati), ma da fatti riscontrrabili, compresi i risultati dell’autopsia sul corpo di Jacko. La castrazione sarebbe stata chimica, con l’assunzione di una molecola a sua insaputa durante il periodo dell’adolescenza.
Michael Jackson "aveva tutte le caratteristiche del castrato", secondo il medico. Per curarlo dall’acne, infatti, avrebbe assunto il ciproterone, una sostanza che solo successivamente sarebbe stata riconosciuta come castrante a cui si deve la voce acuta tipica dei cantanti del 700 che proprio in quanto castrati "mandavano le folle in delirio". Un’altra prova, sarebbe "l’eccezionale" estensione della voce di Jacko, "capace di coprire tre ottave, mentre i grandi tenori arrivano solo a due. Solo i soprani, come Maria Callas, arrivano a tre ottave. E in più, contrariamente ai contro-tenori, gli uomini che cantano il repertorio degli antichi castrati, non arrivano mai alla voce di testa".
Infine, come se non bastasse, un’ultima conferma all’ipotesi della castrazione arriva dall’altezza del cantane. "Jackson era alto 1,78, mentre nella sua famiglia sono tutti piccoli ed è noto che in assenza di ormoni maschili la saldatura delle ossa avviene più tardi e il bambino cresce più a lungo".
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