Il mistero sulla morte improvvisa del leader dei Boyzone, Stephen Gately è stato risolto. L’autopsia sul corpo del 33enne ha dimostrato infatti che la causa del decesso è un’edema polmonare, cioè un irregolare aumento di liquidi al livello dell’interstizio polmonare. Vengono in questo modo smentite le voci secondo le quali Stephen avrebbe perso la vita in seguito all’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti. Il giudice ha quindi chiuso le indagini sul tragico decesso e autorizzato il trasferimento della salma in Irlanda, patria del cantante.
Il partner Andrew Cowles e la famiglia del giovane cantante hanno dichiarato di essere felici per aver dimostrato che Stephen era, a differenza di come lo aveva dipinto la stampa, un bravo ragazzo. Anche la polizia locale ha fatto sapere di non aver rinvenuto segni di circostanze sospette nel resort in cui è stato trovato il corpo.
Cadono così anche le accuse verso il bulgaro di 25 anni che interrogato dalla polizia ha confessato di aver passato la notte con la coppia. É stato lui ad aver trovato Stephen «pallido e freddo» ranicchiato sul divano e ad aver chiamato l’ambulanza. Il fidanzato Andrew infatti, era in visibile stato di shock ed è rimasto abbracciato al compagno fino all’arrivo dei medici. Georghi Dochev, questo il nome del ragazzo, si è rifiutato di rispondere alle domande degli investigatori circa la sua presenza nella villa del cantante. É certo però, che l’uomo aveva trascorso la serata con Cowles e Gately al club gay Black Cat di Maiorca e i tre si erano ritirati insieme nella residenza di Stephen, probabilmente per un mènage à trois.
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