Protagonista della moda un maschio molto english e poco american. Meno chiasso e sorrisi a trentadue denti, più sobrietà e cura di sè. In sordina lo street style, domina il british in pelliccia, alla faccia dell’ecologico e dell’animalista. L’evento parte venerdì 11 e chiude domenica 13 gennaio nei luoghi della Fortezza da Basso, a Firenze, per il secondo appuntamento della moda italiana maschile, Pitti Immagine Uomo. Secondo solo a Milano collezioni, ma ai fiorentini questa storia non va giù comunque. Il segno è quello dell’austerity e della morigeratezza. Il timore di bombe e attentati (si prevede sempre un bel po’ di gente affollata nello stesso luogo) ha fatto decidere all’organizzazione di limitare al minimo gli happening mondani durante la tre giorni. Niente cocktail sfiziosi, se non quelli all’interno degli stands e niente fuori programma sciagurati a cui, peraltro, va solo la stampa alla ricerca di qualche titolino di appoggio un po’ meno catatonico del solito. Inutile dire che anche quest’anno si prevede la discesa dell’orda barbarica dei superstiti del Grande Fratello.
Forse Lorenzo, forse Flavio, dipende dai cachet chiesti dalla Aran Endemol, che gestisce "in toto" la loro immagine. Quasi sicuramente sarà presente Filippo Nardi. Anche in spirito, dal momento che lo stile più cool di questa edizione sarà appunto quello "british", con giacche di tweed, pantaloni di velluto e cappello floscio di lana. Per il resto una larga sezione di street style, un po’ in sordina quest’anno e una più attenta attenzione alla cura del corpo, profumi e creme di bellezza compresi.
Da segnalare il debutto di Ermanno Scervino nella linea uomo, dopo un 2001 di grande successo nella moda donna. Pelo, pelo, pelo, dunque. Dal momento che Scervino si fa notare per l’utilizzo veemente di pellicce assolutamente vere. E costose: per un colbacco di volpe si pagano due milioni.
Attenzione spasmodica a giacche e a borsellini a scomparsa. Con l’avvento dell’Euro si necessita di contenitori nuovi per tutte quelle monetine.
Gli eventi extra fiera si inaugurano giovedì 10 alla Stazione Leopolda, con la "collezione Windsor", mostra fotografica dedicata ai più brillanti fotografi di moda degli anni ’90, che esporranno i loro scatti più chic and shock (solo su invito il 10, i giorni seguenti per tutti).
Se gli americani vorranno si farà anche la solita sfilata spettacolo alla Pergola. Già gli americani: non è un problema da nulla. Dopo l’11 settembre pare sia passata loro qualsiasi voglia di spostarsi. Magra vita per gli espositori, ma anche il glamour non ci guadagna. Non si vedranno in giro quelle figure ibride, metà buyers, metà modelloni, con mascella quadrata e orlo dei pantaloni liso, che facevano tanto bobos (borghesi – bohemienne, l’ultima stronzata del trendy). I Giapponesi non hanno paura, invece, ma sono in crisi, si sapeva da l’anno scorso.
Ricordiamo da ultimo il classico party de "L’altro Uomo", la sezione dedicata agli stilisti emergenti: il 12 gennaio al Tenax (ore 22) ci sarà Marc Almond in concerto. Niente nuovi brani, ma grandi pezzi dei Soft Cell per una serata all’insegna degli anni ’80, dal titolo "un Week End Postmoderno".
di Paola Faggioli
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