Inizia oggi in una dell’Eurovision Song Contest, quella che molti definiscono "la Sanremo europea". E mai come nel’edizione di quest’anno la kermesse canora, da sempre molto amata dai gay e lesbiche di tutto il Vecchio Continente, è legata a doppio filo alla comunità lgbt locale. E’ di oggi, infatti, la notizia secondo la quale gli organizzatori del Pride moscovita hanno chiesto all’Eurovision di sostenere la manifestazione per i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transgender. Tra l’altro, tra i partecipanti al contest di quest’anno ci sono anche la trangender israeliana Dana International e le Tatu.
Da tempo le associazioni russe hanno indetto il Pride per il 16 maggio, in occasione della finale della gara canora, con l’intenzione di approfittare di un palcoscenico internazionale, del suo pubblico in arrivo nella capitale russa da tutta l’Europa e degli artisti che vi partecipano, per denunciare a gran voce il clima di oppressione in cui vivono gay e lesbiche all’ombra del Cremlino. Secco, naturalmente, è arrivato il divieto del sindaco di Mosca Iuri Luzhkov, le cui posizioni estremamente omofobe sono ormai note da tempo. Luzhkov, in più occasioni, ha parlato del Pride come di "un’opera di Satana" e degli omosessuali come di "armi di distruzioni di massa", posizione che ha, di fatto, legittimato le violenze ai danni dei manifestanti nelle occasioni in cui sono scesi in piazza in barba ai divieti.
E sempre oggi è giunto dall’amministrazione comunale di Mosca il "no" definitivo alla richiesta di due lesbiche che volevano rgistrare la loro unione presso l’anagrafe. Davanti a giornalisti e telecamere, una gentilissima direttrice dell’ufficio competente, Svetlana Potamicneva, ha spiegato a Irina Fedotov e Irina Ciapitko che "il comma tre dell’articolo uno del codice familiare russo stabilisce che la regolamentazione delle relazioni familiari deve essere conforme al principio dell’unione volontaria tra un uomo e una donna". Intanto, Nikoali Alexeiev, avvocato e noto attivista per i diritti delle persone lgbt, ha dichiarato ai media che le associazioni sono pronte a presentare appello presso il tribunale e ad aiutare la coppia ad andare in Canada, dove potranno registrare la loro unione.
Hanno minacciato di non salire sul palco, poi, i componenti del gruppo olandese "The Toppers". Il cantante del trio, infatti, ha fatto sapere che boicotterà il festival se non avrà la certezza che la polizia difenderà i manifestanti dell’annunciato Pride da possibili aggressioni. Gli altri due componenti del gruppo si sono detti pronti ad appoggiare le posizioni del cantante. La loro esibizione è prevista per il 14 maggio.
Ma torniamo all’Eurovision che per la seconda volta nella sua storia svolge le semifinali in due serate,a partire da questa sera, per scegliere i 25 finalisti. Le polemiche che gravitano attorno a questa 54esima edizione non si limitano alla cominità lgbt. E’ stata esclusa, per esempio, la canzone georgiana per i suoi contenuti politici in opposizione alla linea di Putin. Da Tblisi, però, hanno fatto sapere che è in preparazione un contro-festival, in risposta alla censura. In più desta qualche perplessità anche la cantante che rappresenta la Russia, Anastasia Prikhodko, che canta per metà nella lingua madre (l’ucraino) una canzone con le parole di un estone e la musica di un georgiano: Ucraina, Estonia e Georgia sono tutti Paesi con cui Mosca ha forti tensioni.
La favorita, secondo le solite voci di corridoio, sarebbe la londinese Jade Ewen, padre di origini siciliane e madre con radici giamaicane, che però non si esibirà questa sera. Ad alternarsi sul palco di Mosca fra qualche ora saranno in18. Eccoli in ordine di esibizione:
- Montenegro: Andrea Demirovic "Just Get Out of My Life"
- Repubblica Ceca: Gipsy.cz "Aven Romale"
- Belgio: Copycat "Copycat"
- Bielorussia: Petr Elfimov "Eyes That Never Lie"
- Svezia: Malena Ernman "La Voix"
- Armenia: Inga & Anush "Jan Jan"
- Andorra: Susanne Georgi "La Teva Decisió (Get A Life)"
- Svizzera: Lovebugs "The Highest Heights"
- Turchia: Hadise "Düm Tek Tek"
- Israele: Noa & Mira Awad "There Must Be Another Way"
- Bulgaria: Krassimir Avramov "Illusion"
- Islanda: Yohanna "Is It True?"
- F.Y.R. Macedonia: Next Time "Neshto Shto Ke Ostane"
- Romania: Elena "The Balkan Girls"
- Finlandia: Waldo’s People "Lose Control"
- Portogallo: Flor-de-lis "Todas As Ruas Do Amor"
- Malta: Chiara "What If We"
- Bosnia & Herzegovina: Regina "Bistra Voda"
I profili completi di tutti gli artisti sono visibili cliccando qui.
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