Peter Gabriel torna sulla scena discografica, ma non con “Up”, l’album atteso da tanto tempo e per il quale bisognerà aspettare ancora almeno fino al prossimo autunno. Torna con “Ovo, the millennium show”, versione in studio di un avveniristico spettacolo creato da Gabriel con Mark Fisher per l’inaugurazione del Dome, il megateatro multimediale aperto la sera di Capodanno a Londra, sulle rive del Tamigi.
“Ovo” è un concept album sorprendente per contenuti, forma musicale, qualità e quantità delle collaborazioni. Musica celtica, i violini di Shankar, i suoi elettronici che annunciano il futuro e le suggestioni pop care alle produzioni di Gabriel: nelle 12 canzoni del disco l’ex Genesis ritaglia per sé il ruolo di tastierista, direttore dei suoni e delle chitarre, cantando da solista in “Father, son”, “White Ashes”, “Downside up” e “Make tomorrow”, coadiuvato dalle splendide voci di con Elizabeth Frazer, Richie Havens e Paul Buchanan. Un’opera in tre atti che è la storia dell’uomo, raccontata attraverso la figura di un padre legato alla terra, di una madre alle prese con l’incomunicabilità della vita nel mondo delle industrie, di un figlio sconfitto dal sistema e innamorato dei computer, e della sorella
di lui, che incontra un ‘ragazzo del cielo’ giunto dal pianeta Romeo, con il quale concepirà un bambino “Ovo”, che lanciato nel futuro proverà a renderlo più accogliente per gli uomini.
Ovo sarà anche un fumetto e un cartoon su cd rom incluso all’album. Per partorire questo capolavoro Gabriel ha chiamato a sé, come da tempo usa fare, i migliori musicisti sulla scena del rock-pop mondiale. Dopo Laurie Anderson, Kate Bush e Sinead O’Connor la donna di cuori stavolta è Elizabeth Frazer, meravigliosa voce dei Cocteau Twins. Insieme a lei, Gabriel ha voluto Richie Havens, Tony Levin, David Rhodes, Manu Katche, Paul Buchanah e Ganga Giri.
“Ovo” restituisce un Gabriel in stato di grazia, pronto ancora una volta a togliersi dal centro del palco per dare spazio a una prova corale, lontana mille miglia dalla musica di facile consumo ma in grado di scrivere una nuova pagina della storia di questo genio del pop.
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