IL RITORNO DI GERI

Un nuovo album per la ex-Spice: l'intervista

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7 min. di lettura

Alzi la mano, chi di voi non è "morta" d’invidia vedendo Geri Halliwell nel suo ultimo video "It’s Raining Men"… Eh si, bisogna ammettere, che dalla "volgarotta" Ginger Spice tutta curve e rossetto rosso fuoco (che comunque a noi è sempre piaciuta), Geri ne ha fatta di strada…e di palestra! Non soltanto gli innumerevoli cambiamenti di look hanno caratterizzato la sua trasformazione, ma anche l’improbabile e mai confermata relazione con Robbie Williams (..anche lui ex membro dei Take That, evidentemente vanno d’accordo) e un album nuovo di zecca dal titolo "Scream If You Wanna Go Faster", hanno riportato la bionda 28enne a far parlare di sé!

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Geri ci racconta cosa ha combinato dall’ormai lontano Giugno 1998 quando lasciò le Spice Girls a oggi…

Una volta per tutte, cosa c’è tra te e Robbie?

Se te lo dicessi ti annoieresti a morte, è incredibile, ma è così, assolutamente niente di interessante!

Ok..ti crediamo… o per lo meno facciamo finta :)! Il tuo drastico cambiamento di look (… a proposito, complimenti!) ti ha riportato ad essere al centro dell’attenzione dei media per l’ennesima volta…. ma, come hai fatto?

Molto lo devo allo yoga. Quando ho cominciato a praticare questa disciplina, sapevo già che sarebbe stata una di quelle poche cose nella mia vita che sarei riuscita a portare avanti a lungo. Non si tratta solo di esercizi e terribili contorsionismi, ma è una scelta di vita, mi ha insegnato tanto, sopratutto ad essere una persona più calma e più felice, il fatto che adesso sto meglio anche fisicamente è una cosa in più… un bonus.

Da quando hai lasciato le Spice Girls, sembrano aver perso il loro famigerato "Girl Power", allora eri solo tu che predicavi questa sorta di religione all’interno del gruppo?

Ve lo giuro con la mano sul cuore!! Credevo e credo tuttora nel Girl Power! Per me ha funzionato, sono la prova vivente che se desideri qualcosa con tutta te stessa e ti impegni per ottenerla, alla fine ce la fai, non importa quando dura può essere la strada per arrivarci, se lo vuoi davvero, ci arrivi.

Come ti sei sentita quando hai abbandonato quello che in quel periodo era il gruppo più di successo nel mondo?

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La mia decisione di lasciare le Spice Girls non è stata avventata né improvvisa. Le altre quattro Spice erano già al corrente di tutto, avevo già detto loro che alla fine del tour mondiale, settembre 1998, avrei lasciato il gruppo. Partecipai a quasi tutte le date europee, ma non me la sentii di affrontare i successivi tre mesi negli Stati Uniti. Non avrei dovuto lasciarle in quel momento delicato, ma proprio quel giorno mi proposero di fare da ambasciatrice per l’associazione benefica contro il cancro al seno, ma non potevo, eravamo in tour… a quel punto mi chiesi cosa era veramente la cosa più importante per me… la risposta ormai la conoscete tutti! Con questo non significa che sia stato questo il vero motivo per cui ho abbandonato il gruppo, non mi sentivo più a mio agio, e non potevo fare l’ipocrita, … volevo rappresentare il Girl Power in tutte le sue espressioni, non solo cantando canzoni e "sculettando" su un palco!

Pensi al periodo con le Spice come al più bel periodo della tua vita?

No! Il meglio deve ancora arrivare! Essere una Spice per me è stato come un matrimonio, ero profondamente innamorata delle Spice Girls, ne avevo bisogno in quel periodo, mio padre era morto da soli sei mesi, e il mio continuo passare tra un’audizione e l’altra, rincorrendo il successo senza risultati mi aveva portato all’esasperazione creando dentro di me un vuoto incolmabile! Eravamo bambine quando abbiamo cominciato, io ero la più grande ed avevo solo 22 anni, ed evidentemente, non sono riuscita ad affrontare tutto quello che mi veniva incontro in quel periodo. Non fraintendetemi, io non me ne volevo andare, ma dentro di me è scattata una molla, che io chiamo sesto senso, che mi diceva che dovevo provare a farcela da sola, e, ad oggi, posso sicuramente dirti di non essermene pentita!

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Perché l’esperienza con le Spice Girls non ti è bastata per sentirti realizzata?

Non rimpiango un singolo secondo passato insieme a loro, sono molto grata alle Spice Girls, senza di loro adesso non sarei qui a parlare con te. E’ stata un’esperienza di vita unica, credevo che avrei avuto tutto da questa esperienza, ma è naturale, crescendo si vuole sempre di più, fa parte della natura umana cercare di migliorarsi ogni giorno, ed è giusto che sia così. Molto probabilmente avevo bisogno di sapere che anche se un giorno il sogno con le Spice fosse finito, avrei potuto continuare da sola… e così è stato, per fortuna!

Che lavoro facevi prima di diventare una Spice?

continua in seconda pagina…Che lavoro facevi prima di diventare una Spice?

Poco prima di incontrare le altre ragazze, stavo cercando di incidere un demo da portare alle case discografiche di Londra, il che mi sarebbe costato 300 sterline (quasi un milione di Lire). Per riuscire a mettere da parte quei soldi mi ero trovata ben sei lavori! Come donna delle pulizie, barista, insegnante d’aerobica, cameriera e commessa…tutto ben distribuito durante la settimana. Lo so che ora può suonare strano, ma era come se avessi una missione, ce la doveva fare, a tutti i costi!

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E’ vero che hai lavorato anche come valletta in uno show televisivo in Turchia?

Si, dovete sapere che ho lasciato casa quando avevo 16 anni. A 18 anni decisi di riscrivermi al college per frequentare corsi di inglese, francese e marketing, e ce la dovevo fare da sola. E’ per questo che avete visto le mie foto "osè" pubblicate sui tabloids di tutto il mondo. Quando si è disperati si fa tutto, e sì, ero la valletta di un programma turco, ma solo durante il week end. Partivo da Londra il venerdì e tornavo a casa la domenica sera. Guadagnavo 200 sterline a settimana (circa 700.000) e alloggiavo a spese della produzione del programma in un lussuosissimo hotel… mi sembrava di essere una principessa. Il mio compito era solo quello di pronunciare alcune parole in turco, (me le scrivevo sulla mano per ricordarmele), praticamente dovevo dire se il concorrente aveva vinto una macchina oppure un premio "da schifo" come uno spazzolino da denti. Anche quella è stata una bella esperienza.

Come hai incontrato Emma, Mel C, Victoria, e Mel B?

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Le ho conosciute ad un’audizione, tutte tranne Emma che si aggiunse al gruppo in seguito, dopo che Michelle (la prima Baby Spice) se ne andò. La cosa buffa è che in quel periodo avevo un buon manager, ed ora quasi sulla strada buona per sfondare come solista… non ero sicurissima di accettare la proposta delle Spice Girls. Mi ricordo che chiesi consiglio a qualcuno del mondo della musica che mi disse… Una "girl-band"? No Geri, non sfonderete mai! Detto fatto! Accettai il contratto, e il nostro manager ci mandò a vivere tutte e 5 insieme in un piccolo appartamento in periferia di Londra. Mi affezionai subito alla ragazze, e dopo i primi mesi trascorsi insieme, una mattina comprai 5 fedine d’oro, con la scritta SPICE impressa su ognuna…tornai subito a casa, le feci sedere e misi le cinque scatoline sul tavolo, ognuna di noi indossò il proprio anello che da quel momento diventò il simbolo delle Spice Girls. Mi ricordo che tutte e cinque ci abbracciamo e scoppiammo in lacrime! Ecco, quello fu uno dei momenti più belli con le Spice… il resto è storia!

C’è ancora qualcosa di Ginger Spice dentro di te?

Proprio l’altro giorno pensavo…"Oh Mio Dio" ho veramente pizzicato il sedere del principe Carlo? Non posso credere di averlo fatto sul serio! Mi piacerebbe poter dire che quella di adesso è Geri Halliwell, ma non posso mentire a me stessa, Ginger non è morta, esiste ancora, e ogni tanto "si fa rivedere" da queste parti. L’ho presa un po’ in giro nel video di "Look At Me", ma io le sono molto affezionata, e vi prometto che presto..tornerà!

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Qual’è stato il momento in cui hai avuto più paura nella tua vita?

Quando sono stata in Uganda lo scorso anno! Ero lì con il Comic Relief (associazione benefica che spesso si avvale di volti famosi, come quest’anno con i Westlife, che hanno fatto da testimonial con il pezzo "Uptown Girl"). Stavamo risalendo un fiume in canoa, quando ad un certo punto la mia barca si è capovolta. Sono rimasta sott’acqua per 20 secondi…i 20 secondi più lunghi della mia vita! Ho davvero avuto paura di morire!

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti ad associazioni benefiche come il Breast Cancer Campaign? (associazione per la lotta contro il tumore al seno)

Beh, come sapete anche io ho avuto problemi di questo tipo. Proprio durante il mio ultimo periodo da Spice scoprii di avere un granuloma al seno, per fortuna benigno. Sono retorica se ritiro fuori la storia del Girl Power? Mi sono data da fare per queste iniziative in cui credo molto, e credo che le donne che hanno vissuto quello che ho vissuto io, e anche di peggio, abbiano il diritto di essere informate, la prevenzione in alcuni casi potrebbe essere vitale.

Hai intitolato la tua biografia, "If Only" (Se solo…) perché?

Perché è l’ultima cosa che mi ha detto mio padre prima di morire… mi disse "Se quello che vuoi è arrivare fino alle stelle… è possibile che tu ti ritrova da qualche parte vicino alla Luna, ma ricordati sempre che non devi mai dire Se solo….".

Quindi niente rimpianti ragazzi eh!!?

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