FIRENZE. Quattro ottave di estensione al servizio non del canto, bensì di una sofferta ricerca dei limiti dello strumento voce e della narrazione, senza mezze misure e cautele autocensorie, di temi terribili: l’Aids, il disagio mentale, la guerra. E’ Diamanda Galas, l’artista che con ogni suo concerto dà scandalo. La vedremo in Italia, al teatro Aurora di Scandicci, il 14 maggio alle 21, per una performance dal titolo "La serpenta canta".
Non può dirsi piacevole o di facile ascolto la voce della Galàs, così come le sue opere non si prestano ad uso di commercio: ma i suoi concerti sono eventi imperdibili. Forse, questa vocalità esasperata, è frutto di un divieto, quello di genitori greci di religione ortodossa emigrati a San Diego, che nel canto intuivano un’espressione artistica peccaminosa.
Il peccato, nel vangelo deviante di Diamanda Galàs, alligna nelle menti degli alfieri del moralismo e dell’ipocrisia, come testimonia "You Must Be Certain Of The Devil", la terza parte della trilogia "Masque Of The Red Death" dedicata al dramma dell’Aids, e il sui disco senz’altro più famoso.
Diamanda Galàs debutta nel 1979 con "Wild Women with Steak Knives": la Galàs allora si definì come una via di mezzo tra la Callas e "L’Esorcista". Negli anni ’80 la sua ricerca artistica la porta a confrontarsi con la tradizione Gospel e Spiritual, che però rilegge in maniera del tutto personale grazie alla sua furia vocale.
"Plague Mass" è considerato il suo progetto più conosciuto, con il quale la cantante si esibì in una cattedrale di New York, mentre sulla copertina del disco si lasciò ritrarre ricoperta di sangue. L’opera è stata scritta dopo la morte del fratello nel 1986 per Aids.
Nei testi la Galàs attacca violentemente la Chiesa Cattolica per le sue posizioni riguardo al sesso, e con queste dichiarazioni la cantante si guadagnava anche l’accusa di blasfemia. Nel 1994 con l’album "Sporting Life", prodotto dallo John Paul Jones, bassista dei Led Zeppelin, scala le classifiche della pop music. Nel 1996 pubblica il suo primo libro, "The Shit of God", una raccolta di scritti e testi teatrali.
Il suo ultimo album, "Definixiones", è dedicato ai genocidi del popolo armeno e dell’Anatolia avvenuti nel 1915 e nel 1922. Attualmente la Galàs sta lavorando alla composizione di un’opera, "Nekropolis", che debutterà nel 2002, nel frattempo ha prestato la sua particolarissima voce alla colonna sonora di "Mission Impossible 2".
"La Serpenta canta"
al teatro Aurora di Scandicci martedì 14 maggio alle 21.30
Informazioni tel.055/240397
Prevendite Circuito Regionale Box Office tel. 055/210804
Ingresso Intero € 15,00 Ridotto € 11,00
di Demetrio Fury
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