Mentre confessa di dover smaltire ancora la ‘botta di adrenalina’ per la partecipazione al Festival di Sanremo, la talentuosa Malika Ayane ci parla della sua nuova canzone Come foglie, che ha messo d’accordo tutti, pubblico e critica. Nel suo album, cha ha per titolo il suo nome e cognome, compaiono collaborazioni importanti: da Paolo Conte a Pacifico. Gay.it ha incontrato Malika, per molti vincitrice morale della sezione nuove proposte del Festival, che ci ha parlato dei suoi progetti, ma anche del suo rapporto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e con Caterina Caselli.
Consensi all’unisono per la tua ‘Come foglie’, scritta per te da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Com’è nata questa collaborazione?
Con Giuliano siamo diventati prima compagni di scuderia (entrambi artisti della Sugar di Caterina Caselli, ndr), e poi collaboratori sul campo. Lui aveva già scritto questo pezzo, ed avendo colto in me una particolare femminilità ed emotività ha deciso di donarla a me. E’ una canzone piena di grande magia ed atmosfera.
E in cui prevale soprattutto una grande malinconia…
Trovo che sia bello poter rappresentare tutti gli stati d’animo. La malinconia è uno dei sentimenti più belli, non ha alcuna connotazione negativa, anzi, a volte è in grado di scaldarti il cuore. A volte mi piace essere malinconica.
Il tuo album è uscito il 20 Febbraio e contiene ‘Come foglie’, ma anche le tue precedenti hit ‘Feeling Better’ e ‘Sospesa’, che non tutti sapevano fossero cantate da te.
L’album era già stato pubblicato lo scorso anno e sostanzialmente era stato una sorta di test per capire come avrebbe risposto il pubblico. La stessa ‘Felling Better’, ai vertici del music control per 4 mesi, è stata una mia prima dichiarazione di esistenza. A Sanremo a chi mi diceva che ero già famosa rispondevo che era la canzone ad essere famosa, non io. Ma sono ben felice della mia partenza in sordina. Un crescita lenta ti assicura una esistenza più duratura.
Cosa è cambiato in Malika da quel primo singolo?
Di sicuro mi sento più consapevole. Con ‘Come foglie’ c’è un mood ed una profondità artistica maggiore rispetto a ‘Feeling better’.
Come è cambiata la tua vita privata?Essendo anche compagna e mamma, oggi faccio più fatica a conciliare gli impegni professionali con quelli familiari. Ma penso sia normale.
Prima del festival avevi dichiarato che ‘passare dal palco di Sanremo e rimanere invisibile è una sostanziale dichiarazione di fine’. Pericolo scampato nel tuo caso…
C’è ancora qualcuno che fa fatica a ricordare come mi chiamo. Ma devo ammettere che la popolarità è cresciuta. Ti racconto un episodio su tutti. L’altro giorno una macchina mi stava quasi investendo per strada: la ragazza che stava guidando ha abbassato il finestrino per gridarmi che la mia canzone è bellissima!
E chi già ti conosceva come si rapporta con te adesso?Mi fa strano vedere che le persone del mio quartiere mi guardano con un sorriso un po’ scemo, come se adesso fossi una persona diversa. Questo mi fa capire che qualcosa è cambiato.
Che sensazione ti provoca la popolarità?E’ insolito per me essere osservata. La sensazione è la stessa di quando la gente per strada si gira a guardarti perché hai una riga di trucco sbavata sotto gli occhi o i capelli in disordine. Ancora non sono abituata a tutto questo, ma so già che la popolarità implica una responsabilità. La gente inizia ad aspettarsi da te qualcosa, e tu sai di non poter sbagliare.
Hai paura di deludere il pubblico?
Cerco di dare sempre il massimo e di crescere sempre come artista. In generale l’idea di deludere qualcuno mi atterrisce
Orgogliosa di avere una talent scout come Caterina Caselli?
A lei devo molto, perché è stata la prima a credere in me. Caterina è una donna ed un professionista eccezionale. A Sanremo è stata in prima linea a capeggiare la squadra della Sugar e durante i concerti è sempre accanto al mixer a controllare che tutto sia a posto.
Di sicuro sarà stata felice di leggere su Repubblica: "Malika, è nata una voce!"Immagina il mio stupore nel comprare Repubblica e leggere un commento del genere sulla mia voce. Grande stupore ed incredulità come anche per il commento di Paolo Conte: "Il colore di questa voce è un arancione scuro che sa di spezia amara e rara".
Molti si domandano come mai non sia stata la tua canzone a vincere
In qualche modo credo stia vincendo. Le vendite del singolo e dell’album stanno andando bene ed anche le radio stanno passando parecchio ‘Come foglie’.
E della vittoria di Arisa cosa pensi?
Che è stata una giusta vittoria. Il suo pezzo è pieno di grande energia. Io stessa l’ho ascoltato due volte durante le prove al teatro Ariston e ne sono stata contagiata.
di Michele Sabia
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