In un’intervista rilasciata a Rolling Stone Tiziano Ferro ha rivelato che dei politici omofobi, molto contrari alle battaglie per i diritti LGBT e alle unioni civili, gli hanno chiesto biglietti per i suoi concerti.
“Sul paradosso dell’essere una superstar gay capace di riempire gli stadi in un paese considerato omofobo ti dico che o noi non capiamo nulla, io e te, oppure quando mi trovo due sere di seguito San Siro pieno io mi chiedo, ma tutti ’sti omofobi dove stanno? Novantamila persone a Milano vuol dire una percentuale molto grande, quindi dov’è l’inghippo, cos’è che non capisco? Mi è successo anche che dei politici molto a sfavore delle unioni civili mi chiedessero i biglietti per i miei concerti… C’è un’atmosfera di grande ipocrisia.
Nessuno nasce omofobo, nessuno nasce razzista, nessuno nasce intollerante verso le diversità, però ci sentiamo obbligati ad appartenere a una casta, a catalogarci. Anch’io sono sorpreso dalla realtà, ma la mia vita mi dimostra il contrario. Perché io non ho mai avuto esperienze negative. Sono passati sette anni buoni dal coming out, e non ho neanche una casistica del tipo: beh, guarda, allora, su 10 persone 3 mi hanno insultato però 7 no… No, zero a dieci.
Prendo aerei, prendo treni, sono pure di Latina, che è una città discretamente di destra, anche se in questo momento c’è una lista civica e nella giornata contro l’omofobia è stata esposta la bandiera arcobaleno fuori dal Comune. Forse vivo in una bolla, però San Siro non è tanto una bolla, non è che fai il teatro d’élite dove viene solo un pubblico molto selezionato…”.
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