Ha chiesto 50 mila euro di risarcimento danni, Florian Philippot, il vide di Marine Le Pen, numero due del Front National francese, oggetto qualche giorno fa di un outing ad opera del magazine di gossip Closer . In un servizio su quattro pagine, con tanto di richiamo in copertina, CLoser pubblicava le foto di Philippot in vacanza a Vienna con un uomo definito “il suo compagno” e indicato come “un giornalista televisivo”. La notizia ha fatto molto discutere, da una parte perché Philippot è il vice di un partito tra i meno favorevoli (per usare un eufemismo) all’introduzione in Francia del matrimonio egualitario, dall’altra perché in molti hanno urlato alla violazione della privacy, specialmente la classe politica francese.
La denuncia di Philippot e la lettera del compagno
Florian Philippot ha denunciato il fatto come un “gravissimo attacco” per la sua vita privata e assicurato che “non è per nulla” difficile dichiararsi gay all’interno del partito guidato da Marine Le Pen. Così poco difficile che, fino al servizio di Closer, l’omosessualità di Philippot era un fatto segreto.
Il compagno di Philippot, in una lettera aperta sotto pseudonimo pubblicata su Rue89, ha rivelato di essere “bersaglio di minacce di morte, di una caccia all’uomo” e si è rivolto alla direttrice di Closer, Laurence Pieau. “Il problema, signora Pieau, è che usandomi per rivelare l’omosessualità di Philippot (…) sapevate che sarei stato una vittima collaterale. Vittima non di outing, ma di un equivoco iniziato da voi” ha scritto, sottolineando che la sua immagine “sarà segnata in modo indelebile nella mia professione”.
La direttrice Laurence Pieau ha risposto in un’intervista a Point.fr dichiarando che “il compagno di Philippot è stato sfocato ‘al massimo’ e non è mai accaduto che una persone da lineamenti così nascosti sia stata identificata”. L’udienza al tribunale di Parigi è fissata per il prossimo 22 dicembre.
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