L’Ufficio Anagrafe del Comune di Napoli ha provveduto alla trascrizione dell’atto di nascita di un bambino, Ruben, figlio di due donne sposate in Spagna da dieci anni e residenti a Barcellona. La trascrizione risale al 30 settembre scorso ed è avvenuta su richiesta del Consolato Generale d’Italia a Barcellona. Si tratta – come riportato nell’atto dell’ufficiale dello Stato civile del Comune di Napoli – di un maschietto nato il 3 agosto 2015. Nella foto, il Sindaco De Magistris con le due mamme.
Ruben è nato il 3 agosto e la trascrizione è stata effettuata il 30 settembre 2015 su richiesta del Consolato generale d’Italia a Barcellona. Il maschietto in Spagna è considerato figlio nato dal matrimonio e porta il doppio cognome ma non ha potuto ottenere la cittadinanza perché le mamme, Marta Loi e Daniela Conte, non hanno il passaporto spagnolo. Da qui l’appello alle autorità e, dopo una serie di verifiche giuridiche «finalmente il 30 settembre è stato trascritto l’atto di nascita, rispettando quello spagnolo», ha spiegato Marta all’agenzia Adnkronos: «È una grandissima novità perché finora tutte le coppie italiane nella nostra situazione hanno dovuto percorrere la strada giudiziaria. Ora Ruben ha un passaporto ed è un cittadino italiano con due mamme».
E’ la terza volta che accade in Italia, ma la seconda non per via giudiziaria: in un precedente caso, infatti, a imporre la scelta all’Amministrazione Comunale – in quel caso di Torino – era stato il giudice. Poi, nel febbraio scorso, l’Anagrafe di Roma riconobbe il diritto di Leon Manini Pagano, nato poco meno di 4 anni fa a Buenos Aires, in Argentina, ad avere ufficialmente due mamme anche in Italia: Sofia Pagano, 40 anni, romana, e Alejandra Flavia Manini, 58, argentina.
“Questa notizia – dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli – dimostra che Napoli, per quel che concerne i diritti delle persone LGBT è oggi una città all’avanguardia in Italia, dotata di un tessuto amministrativo e sociale profondamente inclusivo e lungimirante. E questo conferma sia una tradizione di inclusività della città, sia il grande lavoro svolto negli ultimi anni dalle associazioni, dal Sindaco Luigi de Magistris e dall’amministrazione comunale”.
«Anche in questo caso ha provveduto direttamente l’ufficio anagrafe: ha correttamente riconosciuto una realtà giuridica che esiste da anni all’estero e che anche in Italia viene ormai recepita come un fatto dovuto — ha spiega al Corriere della Sera Maria Grazia Sangalli, presidente dell’associazione Rete Lenford Avvocatura per i diritti Lgbt —. È tanto più significativo perché è uno dei punti su cui si discute a proposito della proposta di legge Cirinnà sulle unioni civili: adesso si ipotizza di trasformare l’adozione del figlio del partner in affido. Così si arriverebbe al paradosso che i bambini nati all’estero da una coppia di donne italiane avrebbero regolarmente due genitori, quelli nati in Italia al massimo uno e “mezzo”».
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