Non accenna a placarsi l’ondata di omofobia istituzionalizzata che sta travolgendo l’Uganda. Nonostante i finanziamenti sospesi da mezzo mondo (compresa la Banca Mondiale) e gli appelli a tornare indietro lanciati anche dal Vaticano, dal paese africano continuano ad arrivare notizie inquietanti. L’ultima origina proprio dalla chiesa anglicana locale che ha fatto sapere di volere fondare un gruppo che “curi” i gay con dei fondi ricevuti dalla Chiesa d’Inghilterra destinati, in realtà, ad altro. Gli arcivescovi di York e di Canterbury, infatti, avevano inviato al loro omologo in Uganda, una lettera in cui scrivono che gli omosessuali sono amati e considerati da Dio e meritano “la migliore cura pastorale e amicizia”.
Secondo quanto riporta GayStarNews, le sedute, per così dire, terapeutiche potrebbero includere veri e propri esorcismi e percosse.
Ad annunciare l’iniziativa è stato un vescovo in pensione, Wilson Mutebi. “I vescovi hanno promesso di rimanere accanto al presidente sulla questione dell’omosessualità” ha dichiarato Mutebi. E infatti Museveni non ha mancato di ringraziare le gerarchie ecclesiastiche ugandesi per il supporto ricevuto a proposito della nota legge anti-gay recentemente varata.
Il vescovo ha precisato che la chiesa “ha combattuto contro il vizio” e rispondendo agli arcivescovi inglesi li ha accusati di essere “spiritualmente ciechi”.
Secondo fonti di GayStarNews, la chiesa ugandese non è nuova a pratiche di trattamento dell’omosessualità che, anche in passato, hanno incluso l’esorcismo e le percosse.
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