Per amici e colleghi è sempre stato “il Romanini” ma non per lo Stato italiano che continua a considerarlo una donna. Non per molto, ormai.
Gianmarco Romanini, vicesindaco di Viareggio, ha infatti ottenuto il via libera del tribunale di Lucca per effettuare l’intervento finale, l’ultimo step per ottenere la rettifica anagrafica (nei documenti appare ancora il nome di nascita) e vedere riconosciuta la propria vera identità anche dallo Stato italiano.
Fra i primi a commentare la notizia c’è il sindaco Leonardo Betti: “Il mio amico Gianmarco è stato in questi anni sempre al mio fianco prima in consiglio comunale, poi nel cammino che mi ha portato alla guida della città di Viareggio ed ho sempre condiviso il suo desiderio di poter essere a tutti gli effetti quello che da sempre sentiva di essere”. “La mia stima per Gianmarco – prosegue Betti – ed il rapporto di collaborazione e di fiducia che ci lega, così come il mio modo di giudicare gli altri, è sempre stato a prescindere dal suo percorso. Come vale per me, Viareggio non scopre oggi la vicenda che riguarda Gianmarco e mi fa piacere sottolineare che i miei concittadini l’abbiano eletto in consiglio comunale per ben due volte con numerose preferenze, segno di una comunità che ha vissuto tutto questo con la massima naturalezza, come è giusto che sia”.
Una volta che avrà ottenuto la rettifica dei dati anagrafici, il vicesindaco ha intenzione di convolare a nozze con la fidanzata: “Stiamo insieme da cinque anni. Lei non abita in Toscana. Ma ci vediamo per quanto è possibile – racconta – Sperando che dopo l’intervento lei possa ottenere un trasferimento e vivere insieme”. E, a proposito di diritti, lancia questo appello: “Ci vuole un aiuto normativo: non si può essere delle non-persone nel periodo che intercorre tra il percorso ormonale fino alla sentenza che prende atto del cambiamento di sesso”.
Ora Gianmarco Romanini guarda avanti e, a chi gli chiede come vede il suo prossimo futuro, risponde così: “Voglio fare il marito e il papà, grazie all’eterologa ammessa ora anche in Italia. Non m’interessa diventare un avvocato di grido o la carriera politica: voglio una vita finalmente normale. Da uomo. Con mia moglie, due figli e le paste la domenica mattina”.
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