Fotografato in aeroporto a Palermo in coda insieme ai ragazzi baresi di ritorno in Puglia dopo il Pride di Palermo, un biologo dell’Università Aldo Moro ha fatto scrivere dal proprio legale al quotidiano Repubblica, che aveva pubblicato quelle foto, chiedendo i danni per “la grave lesione dell’onore e della reputazione”. Ci spieghiamo meglio, perché è possibile che sia sfuggito il senso anche al più attento lettore. La “lesione dell’onore” sarebbe dovuta al fatto che il signore in questione sia stato immortalato nella stessa foto in cui erano presenti, addirittura, dei ragazzi che avevano partecipato al Pride e questo, a quanto pare, gli avrebbe provocato dei danni. Le foto sono quelle che si vedono in questo pezzo e in cui non sembrano esserci indicazioni precise sull’orientamento sessuale dei fotografati. In più, il testo che accompagnava le immagini e che raccontava dei disagi dovuti all’annullamento di un volo da Palermo a Bari sul quale sarebbero dovuti salire alcuni partecipanti alla manifestazione dell’orgoglio gay, dice testualmente: “Tra i passeggeri attesi a Bari molti ragazzi pugliesi che hanno partecipato all’edizione del Gay Pride in programma in questi giorni nel capoluogo siciliano ma anche semplici vacanzieri”.
Non tutti manifestanti, dunque, ma anche altri passeggeri. Insufficiente, evidentemente, a preservare “l’onore e la reputazione” del biologo barese. E infatti nella sua lettera alla redazione l’avvocato precisa che il suo cliente “dopo la pubblicazione della notizia (…) è stato contattato da amici, colleghi, nonché dalla di lui fidanzata che con sorpresa, chiedevano notizie sulle vicende narrate dal cronista, facendo particolare riferimento a una sua presunta partecipazione al Gay pride. Il dottore si è visto costretto a dare spiegazioni circa la reale ricostruzione degli accadimenti. Infatti, la fotografia .. lasciava intendere una partecipazione, mai avvenuta, alla manifestazione”. Se ne deduce che tutti i suoi amici, la sua fidanzata e anche qualche collega dell’università, dato che nella lettera si fa riferimento a difficoltà anche sul posto di lavoro, considerano i gay persone da cui stare alla larga e con le quali è bene non confondersi e che questo lo pensa anche il dottore dato che invece di farsi una risata alla prima telefonata che chiedeva spiegazioni, ha pensato che, sì, il suo onore era leso e bisognava correre ai ripari. E meno male che alla fine la lettera si chiude specificando che lui, il dottore, “ha sempre nutrito massimo rispetto nei confronti dei Gay”. Chissà che avrebbe fatto se non ne avesse nutrito…
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