E’ arrivato a Napoli nel lontano 2013 ma solo lo scorso anno, e a causa del grave infortunio del centravanti Milik, Dries Mertens si è inaspettatamente tramutato nella vera sorpresa della Serie A. 169 cm di classe cristallina e imprevedibilità calcistica, diventata improvvisamente irresistibile macchina da goal.
28 nella passata stagione, con il titolo di caponnoniere ad un passo, ed altri 7 in 7 partite in questa, 3 dei quali su calcio di rigore. Inventato ‘numero nove’ da Maurizio Sarri, mago degli azzurri, Mertens è diventato fenomeno a 30 anni. Duttile ma tendenzialmente nato come ala sinistra, Dries ha spaziato negli anni in tutta la zona d’attacco, conquistanto i tifosi partenopei a suon di giocate sopraffine, ipnotici dribbling, scatti da centometrista e reti da manuale. Quella messa a segno allo Stadio Olimpico di Roma contro la Lazio una decina di giorni fa ha scomodato paragoni addirittura maradoniani, all’ombra del Vesuvio ancora oggi in grado di scatenare emozioni.
Al fianco dello scugnizzo belga c’è da sempre Kat Kerkhofs, 29enne giornalista belga che Dres frequenta dai tempi della scuola. I due fanno coppia da 15 anni e nell’estate scorsa hanno vissuto una presunta crisi, mai confermata e/o smentita, a due anni dalle agognate nozze, diventate realtà nel 2015. Vincere lo Scudetto a Napoli, sogno che in città manca da quasi 30 anni (1989-90), proietterebbe Mertens nell’Olimpo degli indimenticabili partenopei, dopo aver già vinto una Coppa Italia e una Super Coppa Italiana.
Fisico esile ma tirato, naso importante e ampio sorriso, Dries piace anche esteticamente parlando, tanto dall’aver conquistato tifose e tifosi senza distinzione alcuna. Che siano eterosessuali o gay, napoletani e non.
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