Anche Bianca Pitzorno, romanziera e ambasciatrice Unicef, finisce nel mirino della ‘teoria gender’, la sua reazione è impagabile.
La scrittrice Bianca Pitzorno, 75 anni, ha di recente commentato su Facebook un caso venuto alle cronache un paio d’anni fa in cui una famiglia di Carpi aveva richiesto la rimozione di un suo libro dalla biblioteca scolastica perché avrebbe insegnato la ‘teoria gender’ ai bambini. Richiesta fortunatamente respinta dalla scuola.
Il testo incriminato è ‘Ascolta il mio cuore’, scritto dall’autrice sassarese nel 1991, che tratta di tre bambine ribelli e non allineate all’idea femminile richiesta dalla maestra e dai genitori e che fantasticano su quello che potrebbero fare se fossero dei maschi. Tanto è bastato perché quella famiglia emiliana cambiasse scuola al proprio figlio.
L’autrice ha commentato con stupore l’accaduto dalla sua pagina Facebook: “Ora, poiché so che molt* de* visitator* di questa pagina mi hanno letto quando erano piccol*, vi chiederei una testimonianza personale. Vi ho spinto a diventare omosessuali?”.
Pitzorno successivamente si definisce anche preoccupata per i bambini e per quello di questa famiglia in particolare: “Comincio ad avere paura. Non per me, che ormai la mia vita l’ho vissuta, ma per chi è bambino oggi, a cominciare dal piccolino di Carpi, controllato ossessivamente dalla madre ‘casalinga’, spostato di scuola in scuola chissà con quali spiegazioni – ha postato la scrittrice – E se da grande dovesse rivelare di avere tendenze omosessuali, come verrà trattato da genitori tanto attenti al suo benessere? Verrà data la colpa a me, e lui sottoposto a elettroshock come il partner più giovane, 22enne, del ‘caso Braibanti’? E poi, comunque, tutti i bambini, a prescindere di chi ameranno da adulti, che mondaccio li aspetta? Questo è solo un segnale”.
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