Dopo la tragedia ecco la farsa: in Cecenia uno dei gay perseguitati ha chiesto scusa in tv per la propria omosessualità.
La campagna di repressione degli omosessuali in Cecenia è entrata nella fase della rimozione: dopo i rastrellamenti e le uccisioni dei mesi scorsi, che hanno portato solo a qualche blanda pressione della comunità internazionale sulla Russia, le autorità caucasiche stanno cercando di riscrivere quanto accaduto.
A prestare il fianco a questa operazione è stato Movsar Eskerkhanov, gay ceceno fuggito dal paese, che è apparso in televisione per smentire gli abusi subiti dalle forze di sicurezza, violenze che avrebbero causato almeno venti morti.
L’uomo, che in passato ha apertamente denunciato la repressione verso la comunità LGBT da parte del dittatore locale Ramzan Kadyrov, era fuggito in Germania, dove però sarebbe stato aggredito per il proprio orientamento sessuale da altri migranti ceceni e la sua richiesta di asilo respinta.
Dopo mesi di scomparsa, l’uomo è riapparso sulla tv di Stato cecena, dove è stato indicato come “mentalmente disturbato” e gli sono state rivolte domande come “Chi ci ha guadagnato dalla tua scelta di disonorarti e disonorare il popolo ceceno?”.
Eskerkhanov ha dichiarato di aver montato il caso con la complicità dei giornalisti e ha chiesto scusa “Per essere una disgrazia, al popolo ceceno e al governo della Cecenia”.
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