La notizia del trattamento riservato ai 100 uomini rinchiusi e maltrattati in Cecenia perché sospettati di essere gay, ha smosso le coscienze di molte e molti. In tante città, italiane ed estere, si sono organizzati presidi per sensibilizzare la popolazione e le istituzioni, poiché questo dramma tocca l’essere umano e i suoi diritti inalienabili.
Anche a Milano, i Sentinelli hanno lanciato un presidio per il 18 aprile, alle ore 20:30 in prossimità del consolato della federazione Russa, in piazza Esquilino. Al presidio hanno aderito, tra gli altri, Amnesty International, CIG Arcigay Milano e UAAR, ma c’è chi non ci sta.
C’è infatti un gruppetto di milanesi che vuole impedire che il presidio per i cento ceceni torturati avvenga. Si dichiarano “comunisti”, per lo più nostalgici del regime di Stalin, filo-Putin e promulgatori delle politiche repressive del Cremlino. Sono una specifica specie dei “rossobruni”, nazionalisti socialisti (si noti l’inversione della sigla rispetto ai nazionalsocialisti, ovvero i nazisti) che si rifanno a un comunitarismo particolarmente feroce contro la comunità LGBTQI. Ideologicamente talmente confusi che partecipano alla parata del 25 aprile e ai presidi antifascisti e denunciano una famigerata “russofobia”. E negazionisti dei fatti accaduti in Cecenia.
Non ci troviamo, dunque, solo di fronte alle politiche aggressive della Russia e a quelle repressive della confederata Cecenia, ma anche agli sgherri di queste nazioni che tentano di impedire qualsiasi espressione critica nei confronti della Federazione Russa.
Per questo è importante aderire e partecipare ai presidi organizzati in questi giorni, come quello a Milano del 18, per contrastare i nuovi totalitarismi neonazionalisti.
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I comunisti sono sempre stati omofobi né più né meno dei fascisti e dei cattolici in Italia basta vedere come trattavano Pasolini a Cuba il Che organizzava la caccia ai maricones e in Russia sono stati mandati nei gulag. E come dimenticare le parole con le quali Rizzo dei comunisti italiani insultò Vattimo e cacciò Vendola?
18 aprile a Milano STOP RUSSOFOBIA - solidarietà con la Russia al Consolato Per l'Amicizia Italia-Russia, martedì 18 aprile ore 20,30 MANIFESTIAMO tutti con le bandiere russe e italiane e i nastri di San Giorgio presso la Metropolitana Segesta linea viola M5 vicino al consolato Russo: no alle menzogne contro la Russia. https://www.facebook.com/events/119908875221393/ Il 18 aprile 2017 ore 20,30-23,00 gli amici del governo USA, i c.d. Sentinelli, organizzano una manifestazione russofoba contro gli inesistenti campi di concentramento per gay in Cecenia davanti al Consolato della Federazione Russa di Milano: https://m.facebook.com/events/1271300846325007/ Il Comitato di Amicizia Italia Russia invita tutti gli amici della Russia ad esprimere la propria solidarietà e amicizia con la Russia contro tutte le menzogne create dalla disinformazione anglosassone e amplificate dai media italiani. Presso Consolato della Federazione Russa Indirizzo: Via Sant'Aquilino, 3, 20148 Milano Nessun campo di concentramento per gay in Cecenia Da qualche ora circola la notizia che in Cecenia, Repubblica della federazione russa a maggioranza musulmana, sono stati creati dei campi di concentramento per omosessuali. È solo un brutto pesce d’aprile, come lo ha definito l’ufficio stampa del Ministero dell’Interno della Cecenia, oppure davvero è in atto una repressione contro i gay? La notizia è stata inizialmente pubblicata dal bisettimanale Novaya Gazeta in una serie di articoli di Elena Milashina. L'editore del bisettimanale è, guarda caso, The New York Times. In realtà i campi di concentramento non vengono nominati dal bisettimanale russo e nemmeno dalle associazioni dei diritti umani. Fino ad ora si scrive di un centinaio di arresti, ma non esiste un elenco, la fonte è anonima, nessuna foto di mandato d'arresto, e dei famigerati campi di concentramento non c’è alcuna traccia. Il governo non avrebbe istituito dei campi di concentramento preferendo delegare alle famiglie il compito di trovare una soluzione alla condizione dei gay. In Russia c’è un’apposita commissione preposta ad indagare sui soprusi da parte delle forze dell’ordine sui cittadini Alvi Karimov, portavoce del leader ceceno, Ramzan Kadyrov ha smentito in modo categorico ogni notizia riguardante la repressione e la persecuzione degli omosessuali ceceni Persecuzione dei gay in Cecenia: fake news o bufala? Nel link il video che spiega la fake news-bufala dei campi di concentramento e dell'oppressione dei gay in Cecenia: le fonti delle notizie "sono anonime" e le associazioni russe che le diffondono sono finanziate da George Soros. Occorre notare che non viene fatto un solo nome di gay imprigionato, si scrive di cento perseguitati ma nessun elenco è stato pubblicato. Nessuna foto di provvedimento giudiziario contro gay in Cecenia è stato mostrata. Tutto estremamente generico e vago, le foto sono anonime, chi ha lanciato il caso è la Novaja Gazeta, edita da The New York Times. Se penso che ci sia sotto il Dipartimento di Stato Usa che ha orchestrato una campagna mediatica che i media occidentali hanno preso al balzo per alimentare la consolidata Russofobia imperante commetto peccato? Che poi su una notizia completamente NON VERIFICATA si esprimano anatemi definitivi contro la Russia la dice lunga sulla barbarie della "democrazia" occidentale della fake news. Dopo di che massima solidarietà con chiunque è perseguitato in qualunque parte del mondo, basta che ci venga dato nome e cognome e la possibilità di controllare in modo indipendente la realtà dei fatti, al di là della cieca propaganda russofobia. Però cominciare col campo di concentramento statunitense di Guantanamo sarebbe un buon inizio per gli impavidi difensori dei diritti umani con lo sguardo sempre rivolto a Mosca e MAI a Washington. https://m.youtube.com/watch?v=h0ih3OtEIm4 Mosca gay https://www.travelgayeurope.com/venue/mono-bar-2/
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