Suicidio che ha del clamoroso quello dell’avvocato David Buckel, paladino dei diritti LGBT che ha deciso di togliersi la vita all’età di 60 anni.
Sabato scorso Buckel si è ucciso a Brooklyn dandosi fuoco in pubblico, dopo essersi cosparso di benzina. L’uomo l’ha fatto per accendere i riflettori sull’inquinamento che sta soffocando il mondo. Vicino al corpo una lettera, che l’avvocato aveva precedentemente spedito ai più importanti quotidiani d’America.
“Sono David Buckel e mi sono appena dato fuoco: un suicidio di protesta. Brucio nella benzina che uccide il nostro pianeta“. “La maggior parte degli esseri umani sul pianeta respira aria resa malsana dai combustibili fossili e molti di loro muoiono prematuramente: la mia morte precoce causata dalla benzina riflette ciò che stiamo facendo a noi stessi“.
Buckel non era malato, non aveva malattie terminali ed era nel pieno delle proprie facoltà. L’avvocato era diventato celebre in tutto il Paese negli anni ’90 per aver difeso i parenti di Brandon Teena, giovane transessuale stuprata e uccisa in Nebraska nel 1993. La sua storia divenne film, Boys Don’t Cry, portando Hilary Swank a vincere il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista nel 1999. A lungo Buckel è stato in prima linea nel difendere i diritti LGBT, attraverso l’organizzazione Lambda Legal, battagliando per l’approvazione del matrimonio egualitario. Negli ultimi anni si era avvicinato ai problemi dell’ambiente.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.