Dopo il servizio di settimana scorsa sulle madri surrogate in America il programma Mediaset Le Iene è tornato ad occuparsi di tematiche LGBT con un servizio sul diciannovenne Mahmoud, italiano di origini marocchine sequestrato dai genitori perché omosessuale.
La iena Marco Maisano si è recata in Marocco dopo la richiesta d’aiuto di un giovane italiano la cui famiglia l’ha condotto nel Paese d’origine con l’inganno, portandogli via i documenti e minacciandolo anche di morte il tutto al fine di “curare” la sua omosessualità.
Il servizio mostra anche l’incontro tra il giornalista e la famiglia del ragazzo: padre, madre e anche la sorella di 16 anni sono convinti che Mahmoud sia malato e dev’essere quindi curato (in Marocco). Ma la cosa forse più grave esce dalla bocca dal padre che dice di essere tornato in Maghreb sotto consiglio di un “medico italiano”, forse uno psicologo, che sostiene di poter risolvere il “problema” del giovane.
Ora Mahmoud è in Italia ed è aiutato da un’associazione che gli fornisce protezione e un alloggio. Il giovane però ha lasciato la scuola e non è autonomo, per questo Marco Maisano e la redazione di Mediaset si sono messi a disposizione per fare da tramite con chiunque voglia aiutare Mahmoud a rifarsi una vita in Italia, offrendogli un lavoro, una casa o anche solo un sostegno per continuare a studiare.
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In Germania ci sono già regole severe e così in Inghilterra. Chi vuole immigrare soprattutto se musulmano deve sottoscrivere i valori della democrazia liberale e cioè i diritti civili anche dei gay oltre che delle donne. Il corano che non dice affatto di mettere il velo viene usato a pretesto per essere misogini e omofobi. Non sei d'accordo? Ci torni tu in Marocco il figlio qui è benvenuto
Ma alle Iene sono schizofrenici? Prima i servizi infami sull'anddo e ora invece questo bellissimo intervento?