Nato a Sydney poco meno di un anno fa, subito dopo la morte del cantante, è stato vandalizzato il murale dedicato a George Michael.
Insulti omofobi hanno imbrattato il disegno, che raffigura la popstar come un santo, con tanto di aureola, canna in una mano e boccetta di popper nell’altra.
A denunciare l’episodio Jonny Seymour, proprietario della casa su cui è stato disegnato l’omaggio. Intercettato da Gay Star News, l’uomo ha confessato di non aver volutamente scattato una foto del murale vandalizzato dalle uova e da volgarità varie, perché a suo dire avrebbe indirettamente convalidato i gratuiti insulti omofobi rivolti alla memoria di Michael. Anche Scott Marsh, autore del murale, ha preferito non commentare quanto avvenuto.
Quattro ragazzi hanno aiutato Seymour a ripulire il disegno, pensato per celebrare un uomo che ha dato tanto alla comunità LGBT. Australia, non va dimenticato, che in queste settimane è chiamata al voto nei confronti del matrimonio egualitario. Un referendum per corrispondenza che terminerà a fine ottobre, con il ‘sì’ alle nozze same-sex nettamente in vantaggio sui contrari, sondaggi alla mano. Per l’occasione l’artista Marsh ha dipinto un altro murale con protagonista l’ex-Primo Ministro Tony Abbott, da sempre contrario ai matrimoni omosessuali e in prima linea nella campagna del ‘vote no’, che sposa se’ stesso. Con uno dei due Tony in abito da sposa.
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Speriamo che i sondaggi abbiano ragione anche se in effetti vengono spesso fatti on line e non rappresentano il Paese profondo che non è affatto gay friendly e non è molto on line. Certo in alcune città come Sydney sembra di stare al Greenwich Village di New York dove Trump ha preso il 20% ma appunto poi c'è il resto della nazione.