Minacce e croce celtica: un messaggio a Luca Paladini dei Sentinelli di Milano, con accuse di difendere “froci e negri”. “Diamo fastidio, ma andiamo avanti” è la risposta dell’attivista.
“Con i froci e con i negri, stai con tutta la feccia”. Così recita un messaggio, corredato di intimidazioni, indirizzato a Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano, gruppo laico e antifascista milanese. “Ho trovato giusto comunicarlo, perché se rappresenti un movimento, certe intimidazioni, hanno il senso della sfida a un impegno collettivo” dichiara Paladini. Il messaggio era corredato da una croce celtica mal disegnata, simbolo dell’estrema destra che abbraccia il suprematismo bianco antisemita. “Non hanno minacciato solo me, ma tutti quelli che con me da più di tre anni, nelle piazze di Milano e quotidianamente in rete combattono una lotta senza quartiere contro i razzisti, gli xenofobi, gli omofobi” afferma Paladini, proseguendo che il messaggio minatorio “è una dimostrazione che indirizziamo il nostro impegno nella direzione giusta. Disturbiamo chi ci interessa disturbare”.
Una minaccia neofascita che non arriva a caso. I Sentinelli di Milano hanno da poco lanciato una campagna per chiedere al Comune di Milano di vietare gli spazi pubblici ai neofasciti e neonazisti. “Se sono riusciti a Torino impegnando la Sindaca Appendino a questa “revisione” non vediamo perché non sia possibile ottenere lo stesso risultato a Milano” si legge da un comunicato dei Sentinelli. Il riferimento è alla recente decisione del consiglio comunale di Torino sul divieto a spazi e patrocini per chi non sottoscriva i valori antifascisti della costituzione italiana. La capitale piemontese non è stata la prima città a dotarsi di tale strumento, preceduta da Pavia, Siena, Cesena, Chiaravalle e Sarzana.
Sono centinaia gli attestati di stima arrivati a Paladini dei Sentinelli di Milano “Grazie – si legge dal profilo Facebook – perché non solo avete contribuito a non farmi sentire la paura addosso, ma piuttosto ad avere ancora più motivazioni, più voglia di darci dentro. D’essere insieme a tante e tanti, un pezzettino di mondo che a quelli non la daranno mai vinta”.
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