“Questi fr*ci ammazzano i fascisti”: i guerriglieri LGBT anti-ISIS

Froci, queer e trans, fieri e combattenti. Nasce il primo gruppo LGBTQI+ di guerriglia contro ISIS e capitalismo, nel bel mezzo della guerra in Siria.

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3 min. di lettura

“These faggosts kill fascists”, letteralmente “questi froci ammazzano i fascisti”. Con questo striscione, una Rainbow Flag e una bandiera in campo rosa con un AK-47 al centro sormontato da una “A” anarchica, si è presentato ieri al mondo il battaglione TQILA.

Operante nella Rojava, regione curda della Siria, è un sottogruppo dell’IRPGF (International Revolutionary People’s Guerrilla Forces), realtà anarchica di guerriglia contro il Daesh (nome arabo per ISIS) e contro le forze capitaliste e imperialiste.

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Il manifesto del TQILA (Queer Insurrection and Liberation Army) recita: “L’IRPGF annuncia la nascita del sottogruppo TQILA, composto da compagn* LGBT*QI+ per distruggere il binarismo di genere e sostenere la rivoluzione delle donne così come la più ampia rivoluzione dei generi e della sessualità”. Una realtà, dunque, che ha al centro la lotta per la liberazione delle persone LGBTQI+ che va di pari passo con quella della libertà delle donne. Il tutto in Siria (ma anche in Iraq), dove ISIS perseguita le persone omosessuali e perpetra le politiche di sottomissione delle donne e la dominazione patriarcale dell’uomo.

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Armati, in tuta mimetica e col volto coperto: sono queste e questi i combattenti del TQILA, lesbiche, gay, trans*, queer, intersex e persone non binarie, insieme alle compagne e ai compagni di quel fronte di liberazione della Siria che sta combattendo contro l’ISIS e contro il governo Turco. Non si conoscono i numeri che compongono il sottogruppo per una questione di sicurezza dello stesso, come raccolto da Newsweek.com. Per quanto agli occidentali possa dare un senso di stranezza, la nascita di questo gruppo è perfettamente in armonia con il contesto di provenienza. In Siria sono svariati i gruppi e le organizzazioni che stanno combattendo contro ISIS, dove la coalizione più ampia si trova sotto la sigla SDF, ovvero le Syrian Democratic Forces. Le principali organizzazioni sono la YPG e la YPJ, rispettivamente Unità di Difesa delle Donne e Unità di Protezione del Popolo. Nella Rojava sta avvenendo un esperimento sociale per costruire una società antipatriarcale e senza discriminazioni basate sul genere, sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale, nel bel mezzo di una guerra terribile (dove l’SDF combatte, con le sole proprie forze, contro eserciti finanziati e sostenuti dai governi).

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In quella che è l’intervista più completa all’IRPGF (qui tradotta in italiano), viene tratteggiato come sia complesso riuscire a far crescere un progetto sociale all’interno di questo scenario di guerra: “Per un’unità è difficile organizzare e portare avanti progetti sociali quando è impegnata nella lotta armata e manca di risorse in termini di personale ed infrastrutture – spiega un a fonte dell’IRPGF a CrimethInc.com – Alcuni nostri compagni, prima di venire qui, hanno lavorato nella società civile e sono stati attivi nel creare nuove iniziative che siano al contempo sostenibili e fattibili. Questo ci consentirà di impegnarci nei nostri rispettivi impegni: nella lotta armata e nella rivoluzione sociale”.

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Lotta armata e rivoluzione sociale, questi i due elementi che s’incontrano anche nel progetto del primo gruppo armato LGBTQI+, che, tra le altre, sostiene le lotte delle persone perseguitate nel mondo dai fondamentalismi religiosi. In particolare, si menzionano gli attacchi da parte delle realtà cristiane integraliste alle persone LGBTQI+ nel Mondo, come accade in Italia da parte di gruppi come Il Popolo della Famiglia, con al fianco Milita Christi, Forza Nuova, Casapound, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Froci antifascisti armati, queer e persone trans che partecipano alla guerriglia contro ISIS. Un trend, quello di intersecare le lotte, che attraversa svariate parti del globo e che assume varie forme a seconda del contesto, come accaduto al Milano Pride, per fare un esempio totalmente differente ma afferente alla stessa area, dove le lotte LGBTQI+ si sono incrociate con quelle delle persone migranti.

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Fonti: Newsweek.com; Umanitanova.org; Twitter.com

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Andrea Pizzocaro 26.7.17 - 18:53

Fake News https://mobile.almasdarnews.com/article/no-homosexual-unit-fighting-isis-raqqa-sdf-media-center/

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