La decima stagione dello show di RuPaul sta commovendo i fan con la storia di omofobia famigliare della drag Dusty Ray Bottoms.
Non è la prima volta che RuPaul’s Drag Race regala ai suoi fan una storia di empowerment e di riscatto presa dalla vita delle sue concorrenti: dall’omofobia, al body-shaming, alla saldatura tra le discriminazioni omofobiche e quelle razziali, sono tante ormai le tematiche emerse in queste dieci stagioni dello show più rainbow del pianeta.
Stavolta è toccato a Dusty Ray Bottoms, trentenne del Kentucky, condividere la sua storia. Parlando con Blaire St.Clair, Dusty ha rivelato il trattamento subito dai suoi genitori per la sua omosessualità, suscitando il pianto delle altre drag queen presenti nella celebre Workroom.
“I miei genitori non sono mai venuti ad un mio show e non credo ci verrebbero mai – ha ammesso Dusty – In effetti non sanno nemmeno che sia qui a RPDR”. La drag infatti ha lasciato la sua famiglia trasferendosi a New York, dopo che fu scoperta la sua omosessualità e per questo portato in chiesa: “Mi hanno fatto esorcizzare perché credevano che fossi posseduto dal demonio. È stata l’esperienza peggiore e più umiliante della mia vita”.
In quell’occasione racconta Dusty dovette mettersi in ginocchio davanti al pastore e rivelargli i nomi delle persone con cui aveva avuto rapporti sessuali. I suoi genitori cercarono poi di mandarlo a un campo correttivo dove sottoporsi alle cosiddette terapie riparative, pratiche già dichiarate antiscientifiche e dannose dalle associazioni degli psicologi in tutto il mondo. Secondo una ricerca dell’UCLA sono tuttavia 75mila gli adolescenti negli Stati Uniti a cui verranno somministrati questi trattamenti.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.