Fa discutere la decisione del tribunale di Austin, in Texas, dove un presunto bacio gay giustifica l’uccisione di un uomo.
James Miller, 69 anni, è stato condannato per omicidio colposo dopo aver pugnalato tre anni fa il suo vicino Daniel Spencer. Secondo quanto affermato dall’uomo, la vittima voleva dargli un bacio.
Il rapporto tra i due era amicale più che di vicinato, entrambi infatti erano appassionati di musica, sassofonista Spencer e chitarrista Miller. Nel settembre 2015 il primo avrebbe invitato il secondo a casa sua e qui sarebbe accaduta l’avance che ha causato l’omicidio.
Spencer avrebbe infatti tentato di baciare Miller, che afferma di aver risposto “Fermati, non sono gay”. A quel punto secondo quanto dichiarato dal 69enne, Spencer sarebbe diventato aggressivo e Miller avrebbe reagito pugnalandolo due volte, prima di consegnarsi alla polizia.
“Ero nel panico per via dell’omosessualità – avrebbe detto Miller alla giuria, riporta la NBC – ho agito per legittima difesa: era più alto di me, più giovane e con un braccio più lungo. Pensavo che mi avrebbe fatto del male”.
Nonostante il procuratore Matthew Foye avesse bollato come ridicola la ricostruzione di Miller, la giuria ha riconosciuto l’uomo colpevole solo di omicidio colposo: è dunque in libertà condizionale e dovrà svolgere 100 ore di pubblico servizio oltre che ripagare la famiglia di Spencer con 11mila dollari.
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