Intervenuta al Commonwealth Heads of Government Meeting (CHOGM), a Londra, il primo ministro britannico Theresa May ha invitato i paesi del Commonwealth a riformare le obsolete leggi sull’omosessualità ancora oggi in vigore.
“In tutto il mondo ci sono leggi discriminatorie fatte molti anni fa che continuano a influenzare la vita di molte persone, criminalizzando le relazioni omosessuali e non proteggendo donne e ragazze. Sono fin troppo consapevole che queste leggi sono state spesso messe in atto dal mio Paese. Allora avevano torto e ora hanno torto“.
Le leggi omofobe dell’era coloniale britannica sono ancora valide in 37 dei 53 Paesi membri del Commonwealth. Circa 2,4 miliardi di persone vivono in questi 53 Paesi. Non solo Canada, Australia e Regno Unito, ovviamente, ma anche posti come Giamaica, Uganda e Nigeria, dove il sesso tra persone omosessuali è vietato per legge.
Il primo ministro May ha sottolineato come siano stati fatti dei progressi dall’ultima riunione del GHOGM, avvenuta nel 2015 a Malta, “ma rimane ancora molto da fare“.
“Come famiglia di nazioni dobbiamo rispettare le rispettive culture e tradizioni, ma dobbiamo farlo in modo coerente con il nostro valore comune di uguaglianza, valore che è chiaramente indicato nella carta del Commonwealth. Gli ultimi anni hanno portato graditi progressi. Le tre nazioni che più recentemente hanno depenalizzato le relazioni omosessuali sono tutte membri del Commonwealth. Eppure rimane molto da fare. Nessuno dovrebbe affrontare persecuzioni o discriminazioni a causa di chi sono o di chi amano. E il Regno Unito è pronto a sostenere qualsiasi Paese membro del Commonwealth che voglia riformare una legislazione obsoleta che rende possibile tale discriminazione“.
L’attivista per i diritti umani Peter Tatchell ha ringraziato il Primo Ministro per il discorso della May, che tutti noi ci auguriamo possa presto andare incontro a risposte concrete.
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