Continua la battaglia del Popolo della Famiglia contro i libri per l’infanzia che toccano le relazioni tra persone dello stesso sesso.
Nella città umbra di Todi, l’assessora locale alla famiglia Alessia Marta, esponente del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, ha firmato una direttiva per spostare nella sezione per adulti della biblioteca comunale i soliti “libri gender”.
In questo caso si tratta di testi per l’infanzia che toccano tematiche di genere o raccontano, anche solo velatamente, relazioni affettive tra persone dello stesso sesso. Perché mai un libro che parla di due gatte che covano un uovo dovrebbe stare tra i libri per adulti?
L’esponente della locale giunta di centrodestra ha motivato la decisione con una raccolta firme avvenuta in città – solo 205 firme su 17mila abitanti – e con la “libertà di scelta educativa delle famiglie, soprattutto in tema di sessualità e affettività”.
“Nessuna censura – ha dichiarato l’assessora Alessia Marta a Repubblica – nessuno ha stilato un elenco di libri proibiti, né vuole toglierli dalla biblioteca, ci adopereremo soltanto perché siano spostati in una sezione più consona. Non c’è bisogno che i bambini incontrino certe tematiche se non le conoscono e non pongono domande in merito”.
Netta contrarietà alla direttiva comunale è arrivata dalla Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Maria Pia Serlupini:“Per ragioni ideologiche, religiose, morali o politiche molti libri sono finiti nella lista nera nel corso dei secoli, ma mai avrei creduto di assistere nel 2017, nel mio Paese, nella mia Regione, a fronte di una Costituzione che sancisce la libertà di tutte e tutti, ad un atto simile”.
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