“Il nastro era solo l’inizio”. Si ripresenta così su Netflix Tredici, la serie tv cult contro il bullismo. Cosa accadrà ai ragazzi coinvolti nella morte di Hannah Baker?
La seconda stagione di Tredici è ormai pronta ad essere messa online: la data è il 18 maggio. La piattaforma prova a trattenerci in casa in questi ultimo mese di primavera con uno dei più apprezzati e inattesi successi degli infiniti prodotti sfornati dal colosso americano dell’intrattenimento.
La serie è stata acclamata dal pubblico e dalla critica per essere riuscita ad affronta il bullismo adolescenziale portato alle sue estreme conseguenze: il suicidio. Un tema difficile, ma che la storia diretta da Brian Yorkey e basata sul romanzo omonimo di Jay Asher fa egregiamente.
In questo secondo atto ritroviamo il gruppo di teenager che ruota attorno alla morte della compagna di scuola Hannah Baker. Il timido Clay, il bel Justin, il fidato Tony. Tutti adolescenti obbligati dal suicidio di Hannah a fare i conti con le proprie debolezze, a volte con il rischio di soccombervi. Eppure al contempo sono a loro volta gli ingranaggi della macchina del bullismo alla base della tragedia.
Se erano i nastri gli oggetti feticci attorno a cui si è svolta la prima stagione, stavolta saranno le istantanee a guidare, noi e l’amico Clay, attraverso gli angoli oscuri della vita della teenager suicida.
The tapes were just the beginning. May 18. pic.twitter.com/MZczjM1fP3
— 13 Reasons Why (@13ReasonsWhy) April 30, 2018
L’impegno contro il bullismo di Tredici inoltre non si ferma alla storia prodotta per Netflix. A partire da questa stagione sul sito13ReasonsWhy.info i protagonisti affronteranno con dei videomessaggi i temi trattati sul set, come bullismo, violenza sessuale e abuso di droghe.
Anche contro l’omofobia l’anno scorso infatti diversi attori della serie, tra cui Brandon Flynn e Miles Heizer, apertamente gay, hanno partecipato al Pride di San Francisco.
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