Nuovo episodio di repressione della comunità LGBT ha avuto luogo in Turchia, mentre il presidente Erdogan era ricevuto a Roma.
Le autorità della Turchia hanno detenuto e poi rilasciato Ali Erol, co-fondatore nel 1994 di Kaos GL, la principale organizzazione LGBTI del paese. L’attivista, che vive ad nella capitale turca insieme al compagno, è stato arrestato sulla base di alcuni post scritti sui social in cui chiedeva la pace con il governatore di Ankara, autore di un divieto a tempo indeterminato per tutte le manifestazioni e attività LGBT.
La corte che ha stabilito il suo rilascio, ha disposto anche che Ali fosse messo sotto sorveglianza giudiziaria, che comporta l’obbligo di firma in questura e il divieto di viaggiare all’estero. In un post Facebook l’organizzazione Kaos GL ha denunciato l’azione repressiva subita “Non possiamo conoscere i dettagli della sua detenzione e dell’indagine in corso e questa è una palese violazione della libertà di parola e di pensiero”.
“Ogni anno – scrivono dall’organizzazione – migliaia di attivisti per i diritti umani rischiano di essere messi a tacere da ragioni assurde e fabbricate ad hoc che producono lunghi, costosi e ingiusti processi”.
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