Il piacere di essere prede

Cacciare è divertente ma faticoso. Mentre farsi notare e attendere all’amo la preda, potendo scegliere tra le tante che si propongono, è assai più rilassante e ricco di soddisfazioni.

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La settimana scorsa concludevo dicendo che, in fondo, come ci insegnano certi personaggi famosi privi di qualunque dote fisica e mentale ma con una notevole popolarità, ricchi di soddisfazioni economiche, professionali e forse perfino con un ampio codazzo di fan, è tutta una questione di visibilità. Laddove si trovano porte chiuse, si tratti di lavoro, amicizie o questioni legate al sesso, meglio spostarsi e battere altre zone.

Per limitarci alla sfera erotica, anche a me è capitato spesso di dover cambiare direzione. Inizialmente ero convinto che tutti avessero più o meno i miei stessi gusti e probabilmente desideravo piacere agli altri anche per piacere a me stesso. Di conseguenza, vivevo ogni rifiuto come un fallimento e mi scervellavo sull’approccio ‘giusto’ senza comprendere che a volte l’altro cercava solo tipi diversi da me. A priori e senza offesa alcuna, come succedeva a me quando mi veniva dietro qualcuno che non mi piaceva.

E’ una risposta difficile da dare in una chat e peggio ancora dal vivo. “Non sei il mio tipo” suona come una bocciatura ma, detto a un perfetto sconosciuto e inerente al solo fattore estetico, magari per una semplice sveltina, non suona così grave. Come, al contrario, piacersi e finire infrattati per una ventina di minuti e niente più non ci farà mai gridare al trionfo. Anche se è sempre meglio piacere che non piacere, per dirla con Lapalisse. E fare sesso con uno che ci piace che non farlo per niente.

Sgombrato il campo dalle ovvietà, torniamo alla considerazione di prima: sapersi proporre nel modo giusto e soprattutto nella situazione giusta è una gran dote. Se per i modi e per gli approcci bisognerebbe entrare in un discorso più complesso che ha a che vedere con l’opportunità, lo stile, la determinazione, talvolta la sfacciataggine, ecc., ciò che possiamo provare a discutere è il contesto.

Se ci si ostina con persone che, dichiaratamente, non cercano tipi come noi, si perde solo tempo. Esistono luoghi, reali e virtuali, dove cercare maggior fortuna. Occorre emigrare, come i ricercatori italiani. Anche, se nel caso della ricerca dell’anima gemella o di forti emozioni erotiche, non serve andare tanto lontano.
Anche in Italia, infatti, molti locali hanno in programma serate a tema fuori dai canoni e su internet si vengono creando differenziazioni sempre più numerose dalle molteplici tipologie di incontro. Basta avere un po’ di tempo e smaliziarsi nella navigazione, per trovare il canale più adatto ai nostri desideri.

Detto questo, è il caso di ribadire la considerazione iniziale, ossia la visibilità. Me ne accorsi anche io, che da giovanissimo ero timido e impacciato e contattavo le persone col fermo posta. Dopo aver perso molto tempo, mi resi conto che rispondere ad un annuncio legava le mie speranze ad una sola possibilità. Come quando cercavo una stanza in affitto vedendone una alla volta. Più logico effettuare una ricerca a tappeto o, ancora meglio, invertire i termini e passare da cacciatore a preda.

Così’, se per vivere decisi di prendere in affitto un intero appartamento e poi scegliermi i coinquilini, scoprendo quanto sia più semplice stare dall’altra parte e non dover dipendere da nessuno, ugualmente col fermo posta mi ritrovai a mettere un annuncio anziché rispondere a quelli degli altri e mi ritrovai coperto di proposte da vagliare: parole, informazioni, fotografie, emozioni. Purtroppo all’epoca cercavo solo il principe azzurro, per cui ogni incontro mi sembrava un disastro.

Mentre, molti anni dopo, quando ebbi imparato a mettermi in mostra sui siti internet, stanco di inseguire quelli che mi piacevano, scoprii l’enorme risparmio in termini di tempo e di stress. Molte persone che mi contattavano non rispondevano ai miei canoni, viene da sé, ma era comunque meglio scegliere tra dieci che pendere dalle labbra di uno solo, per quanto bello fosse. Oltre che più pratico, inoltre, era anche molto più gratificante.

Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall’interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull’universo familiare di gay, lesbiche e trans.

Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.

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di Flavio Mazzini

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