È abbastanza curioso il fatto che, mentre in Italia si è riaperta un’accesa discussione su cosa sia puritano e cosa no, negli USA – paese puritano per eccellenza – la questione è stata risolta da tempo in maniera molto pratica: se uno sceglie uno stile di vita puritano ben venga, ma se preferisce altro ha comunque diritto ai suoi spazi, a patto che viva le sue scelte apertamente e senza ipocrisia. Per questo, paradossalmente, negli USA le cerimonie in cui si assegnano premi all’hard gay ormai non scandalizzano più nessuno, mentre in Italia l’omosessualità in quanto tale è considerata ancora una pietra dello scandalo, anche per chi non ne fa mistero. D’altra parte l’hard gay è diventato una specie di istituzione per la comunità gay americana, nonchè una simbolica forma rivendicazione sociale fin dagli anni ’70, e ormai da diverso tempo l’opinione pubblica (per quanto puritana) ha smesso di prenderla di mira.
Non stupisce, quindi, che eventi come i Cybersocket Awards e gli XBIZ Awards (che si sono tenuti rispettivamente il 7 e l’11 febbraio), siano ormai considerati al pari di tutte le altre premiazioni di questo tipo (tant’è che sempre più spesso i performers arrivano accompagnati da amici e parenti e, nel caso dei gay for pay, anche da mogli e fidanzate). I Cybersocket Awards sono i premi riservati al porno gay online e si tengono dal 2000, mentre gli XBIZ Awards sono dei premi che coinvolgono tutta l’industria della pornografia (e quindi hanno anche diverse categorie gay) e si tengono dal 2003. Nonostante si tratti di premi nati in anni relativamente recenti, sono diventati molto ambiti e sicuramente hanno un significato simbolico da non sottovalutare, anche per individuare quali sono i gusti del pubblico.
Infatti i suddetti premi vengono assegnati in maniera molto democratica: nel caso dei Cybersocket Awards dodici categorie vengono premiate dai rappresentanti dell’industria, mentre ben ventisei sono scelte tramite il voto del pubblico di internet. Per quel che riguarda gli XBIZ Awards, invece, il pubblico sceglie chi dovrà gareggiare, mentre una giuria di esperti assegna i premi di categoria. Morale della favola: tramite queste premiazioni è possibile farsi anche un’idea di quali sono le fantasie omoerotiche dei gay di oggi, e quali sono performers e i siti che li rispecchiano di più. Ovviamente è impossibile fare un elenco dettagliato delle premiazioni in questa sede, ma può essere interessante fare il punto su quelle più rappresentative. Agli XBIZ il premio alla miglior casa produttrice è andato alla TitanMedia, mentre quello di miglior video a Brutal della Raging Stallion. Miglior performer dell’anno il prolifico Spencer Reed.
Ai Cybersocket Awards, invece, è stato eletto performer dell’anno il sempreverde Steve Cruz, miglior personaggio la regista in drag Chi Chi LaRue e miglior amatore Tim Kruger, con il suo sito TimTales.com. Gli esterofili hanno eletto miglior sito europeo MenAtPlay.com, miglior sito asian PeterFever.com, miglior sito latino HugeBrazilianDicks.com e miglior sito black ItsGonnaHurt.com (che è già un cult anche per tutti gli amanti dei superdotati). Gli amanti delle nuove tecnologie, invece, hanno eletto miglior app per iPhone Grindr.com. Il premio per il sito più originale è andato, a parimerito, a MenOver30.com e StraightBoysFucking.com, mentre quello al miglior sito che produce materiale esclusivo al popolarissimo randyblue.com. Premio al miglior reality site per l’improbabile BaitBus.com e le sue candid camera, per il miglior sito voyeuristico il premio è andato al veterano DickDorm.com, mentre quello al miglior sito di webcam è andato a Flirt4Free.com.
TheNewBrentCorrigan.com ha vinto il premio per il miglior nuovo sito, mentre il premio per il miglior blog è andato (per l’ennesima volta) al simpatico JasonCurious.com. Da notare che la casa di produzione Lucas Entertainment (quella di Micheal Lucas, da non confondere con Lucas Kazan) ha vinto il titolo di casa produttrice dell’anno sia agli XBIZ che ai Cybersocket. Com’è facile intuire il mondo dell’hard gay (in particolare quello su internet) è ancora molto vivace, e – crisi economica a parte – è riuscito a ritagliarsi i suoi spazi e la sua visibilità anche nell’america puritana, di pari passo con l’affermazione civile della comunità gay locale. D’altra parte in Italia l’hard gay non è mai decollato sul serio, e forse non è un caso.
di Valeriano Elfodiluce
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