Non sono mai stato un grande amante delle sorprese. Essendo un atto che in sé non ha alcuna connotazione qualitativa (ha sempre bisogno di un aggettivo accanto per prendere una piega positiva o catastrofica), nel dubbio, ho sempre preferito rinunciare a priori al brivido dell’ignoto.
Ben inteso, i regali mi piacciono e molto spesso condicio sine qua non del presente è che questi siano inattesi, ma anche per
quelli preferisco pilotarli verso qualcosa che so già mi piacerà dal momento che non confido particolarmente nella capacità degli amici di scegliere quello giusto per me.
Per essere più chiaro: quando ero ancora un ragazzino, in prossimità della Pasqua, nella mia famiglia era assolutamente proibito toccare i dolci prima della domenica di resurrezione. Lo si faceva più per tradizione che per fede e questo ovviamente includeva anche il divieto assoluto di scartare le uova che a grappoli venivano deposte in una cesta di vimini e destinate a noi nipotini.
Non appena però l’assenza dei parenti me lo permetteva, io le scartavo tutte facendo attenzione a non tagliare le cordicelle dorate che legavano la confezione e staccando la targhetta adesiva del produttore con la cura di un restauratore che rimuove i sigilli in ceralacca da preziosi incunaboli. Poi prendevo un coltello sottile e affilato, lo scaldavo sulla fiamma della cucina a gas e praticavo un’incisione sulla calotta di cioccolato grande abbastanza per estrarre la sorpresa. Constatavo con il solito
disappunto quanto ignobile fosse il regalo e lo riposizionavo dentro, sigillando l’incisione a caldo, ricomponendo poi la confezione esattamente come l’origine. E vi assicuro che nessun parente si è mai accorto dei miei lavoretti da mani di velluto.
Lo so che detto così sembro essere un arido nevrotico emotivamente frigido, in confronto al quale la regina cattiva di Biancaneve è Campanellino di Peter Pan, ma penso sempre che le sorprese portano più rogne che benefici.
E questo è tanto più vero quando si ha una relazione sentimentale. Sì, perché io sono di quelli che quando è in coppia evita di farne al compagno. In particolare mi riferisco a quelle sorprese tipo tornare prima dal lavoro, raggiungerlo senza avvertirlo mentre lui è fuori a trovare i genitori e altre fonti di potenziali tragedie come queste.
Capirai, la sola volta che per errore sono entrato in una stanza dove il mio fidanzato si era ritirato per una "telefonata di lavoro" senza essere annunciato dallo sbattimento di piatti di una fanfara paesana l’ho beccato mentre diceva a qualcuno quanto gli mancasse e quanto non vedesse l’ora di fare l’amore con lui, e dubitai da subito si trattasse del suo capo dal momento che era una donna.
Questo (dopo aver acceso di colpo le luci gridandogli “mi fai schifo” con quel fare teatrale che hanno spesso i gay, i quali sembra a volte non aspettino altro per poter finalmente mettere in scena le pose più drammatiche di Eleonora Duse) mi costrinse in seguito ad aprire una crisi di coppia, una guerra fredda sentimentale struggente e devastante superata solo con grande sforzo e ancora più sofferenza. Lo ammetto, io sono un sostenitore del “non voglio sapere nulla”.
Una posizione forse vigliacca che si rifiuta di affrontare di petto certi mesti affari di cuore, ma per me è questione di sopravvivenza. Già ci si deve confrontare con rospi grossi come tori da mandare giù sul lavoro, poi ci sono i genitori problematici da gestire e il camion dell’AMA che scarica per errore il cassonetto della immondizia sul tuo motorino polverizzandolo (non è un esempio peregrino ma è quello che mi è capitato 10 giorni fa) per cui uno ha già così tanti problemi da affrontare tutti i giorni per i quali è impossibile
infilare la testa sotto la sabbia alla ricerca di un po’ di requie, che se può almeno evitarsi anche quelli di cuore generati da
questa follia del “fare sorprese” al fidanzato, beh non è poi una scelta così biasimabile. D’accordo, non voglio essere oltranzista e mi rendo conto che esistono sorpresine e sorpresacce e che condire un rapporto amoroso con l’ebbrezza di qualche sprazzo d’inatteso può anche essere piacevole, ma per quello basta allora modificare il menù della cena facendogli trovare un trionfo d’astice e caviale al posto dei bastoncini Findus o cambiando almeno per una notte ruolo a letto, ma per come la vedo io, niente improvvisate, imboscate o arrivi inattesi perché il rischio di trovarlo avvolto tra le lenzuola e coinvolto con un altro uomo è una sorpresa ancora peggiore di quella che potrete mai trovare nel più economico uovo pasquale da discount.
di Insy Loan ad alcuni meglio noto come Alessandro Michetti
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