Dal Cile è rimbalzata una straordinaria apertura di Francesco sull’omosessualità: siamo così come frutto del progetto di Dio.
A qualche settimana di distanza sono emerse alcune parole dell’incontro tra Papa Francesco e Juan Carlos Cruz, gay cileno, tra le vittime di abusi sessuali del predicatore cattolico Fernando Karadima, già condannato per pedofilia dalle autorità vaticane.
Cruz è una delle persone incontrate privatamente dal Pontefice nel suo recente viaggio in Cile, dove ha ricevuto le dimissioni di tutti e 34 i vescovi per aver coperto gli abusi commessi negli anni da Karadima, ora 87enne. Il prelato tuttavia non affronterà un processo penale.
Sulla veridicità del caso e delle proteste che nel 2015 avevano travolto il cardinale Barros, uno dei discepoli e protettori di Karadima, lo stesso Francesco aveva espresso dubbi e difeso l’operato della Chiesa cilena. Bergoglio si dovette però ricredere e fece mea culpa dopo le indagini condotte dall’ispettore vaticano che aveva inviato nel paese latinoamericano.
In un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, Cruz ha rivelato le parole che gli avrebbe detto Francesco riguardo alla sua omosessualità: “Juan Carlos, il fatto che tu sia gay non importa. Dio ti ha creato così, ti ama per questo e a me non importa – avrebbe detto Bergoglio – il Papa ti ama così come sei. Devi essere felice per ciò che sei”.
Il Vaticano non ha commentato le presunte parole di Francesco: nessun Pontefice aveva mai parlato in modo così esplicito di accettazione dell’omosessualità.
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