All’età di 81 anni è morto a Roma, dopo una lunga malattia, Oreste Lionello. Aveva iniziato la sua carriera negli anni ’50 e contava al suo attivo più di 70 film, tra cui la parte di un fotografo gay nel thriller "Perché quelle macchie di sangue sul corpo di Jennifer?" del 1972.
Ma è probabilmente per i doppiaggi di famosi attori in altrettanto noti film, per il teatro e per essere diventato, insieme a Leo Gullotta e Pippo Franco, il re del Bagaglino che sarà ricordato (Dove sta zazà 1973, Mazzabubù, 1975, Il ribaltone,1976, Al Paradise, 1983, in Rai e poi la lunga serie di show del sabato sera per Mediaset). Indimenticabile l’imitazione di Andreotti. Sempre al Bagaglino collaborò e instaurò un ottimo rapporto personale con Franco Caracciolo.
Tra i doppiaggi non possiamo non ricordare Woody Allen, Gene Wilder, Jerry Lewis, Peter Falk, Charlie Chaplin in "Il Grande Dittatore", Groucho Marx, Michel Serrault in "Il vizietto" (sia nel primo che nei due sequel), Robin Williams in "Mork e Mindi" e potremmo continuare a lungo.
Nella sua lunga carriera ha vinto cinque Telegatti, tre Microfoni d’Argento (per i lavori radiofonici), due Maschere d’Argento come traduttore e il Premio del Ministero dei Beni Culturali.
Era nato a Rodi il 18 aprile del 1927. Per volere della famiglia, è stata allestita una camera ardente a Roma, in Campidoglio.
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