Se avete vissuto la vostra infanzia o adolescenza negli anni ’90 il nome Ambra vi riporta automaticamente il pensiero a Non è la Rai, il programma che per due anni ha avuto una regina incontrastata: Ambra Angiolini. Oggi 22 aprile Ambra compie 40 anni.
Ha fatto di tutto per svincolarsi dall’immagine di eterna adolescente: attivista per i diritti LGBT, attrice amata da Ozpetek, vera e propria icona per gli ex-adolescenti che hanno imparato a memoria T’appartengo, che la stessa Ambra ammette di cantare ancora oggi con orgoglio.
Non è la Rai era popolato da minorenni più o meno vestite che occupavano un’ora e mezza di televisione con il nulla assoluto, un nulla che però attirava quasi 2 milioni di telespettatori, numeri oggi impensabili. E proprio in quello studio azzurro la ragazza “teleguidata” da Boncompagni ha mosso i primi passi di una carriera fulminante, di un successo che le ha attirato critiche feroci e detrattori spietati ma che le ha fatto guadagnare tantissimi fan in Italia e non solo.
Era una ragazza giovanissima (aveva appena 15 anni quando debuttò) spregiudicata, irriverente, sempre con la battuta pronta: ben presto è diventata il fulcro dell’intero programma. “La violenza dei commenti era inaudita. Gianni Boncompagni mi invitava a relativizzare – ha spiegato lei stessa in un’intervista -. Mi diceva di leggere almeno sei giornali, di non fermarmi sui titoli e soprattutto di non fossilizzarti su una singola definizione. Non era facile. All’inizio mi incazzavo, non capivo e mi offendevo. I giornali scrivevano e io imparavo a ragionare con la mia testa“.
Buttata in pasto giovanissima al mondo dello spettacolo Ambra dopo Non è la Rai ci prova nel mondo della musica, incide T’appartengo, ancora oggi una delle sue hit più conosciute, parte con un tour e poi torna in televisione conducendo il programma Generazione X. Doveva essere una versione più matura di Non è la Rai, ma le cose non vanno come sperato e piano piano Ambra scivola nel dimenticatoio, marchiata per sempre come la ragazzina di Mediaset. Questi anni non sono facili per Ambra, cade nell’incubo della bulimia, fa delle scelte lavorative sbagliate e si allontana sempre di più dai riflettori: “Non me ne fregava più niente, ero stufa di tutto, ho detto a Boncompagni “me ne vado”, ma non sapevo assolutamente dove stessi andando“.
A fine millennio Ambra lavora in radio e sono questi gli anni in cui diventa pubblico il suo attivismo LGBT: partecipa al Pride di Roma nel 2000 e ostenta la sua gratitudine verso i fan gay, che da sempre la seguono e sostengono, anche quando nessuno sembrava più credere in lei: “Dico sempre grazie al popolo gay di esistere, perché io esisto ancora grazie a loro”. Queste le sue parole in occasione della nomina come madrina del Torino Gay & Lesbian Festival del 2014: “Quella omosessuale è una comunità che ha il mio stesso spirito, vive la realtà in maniera molto profonda ma i gay comunicano leggerezza, una bella gioia di vivere che non vuol dire superficialità. I miei amici gay mi hanno dato molta fiducia nella possibilità di evolvermi, questa voglia di stare a guardare mica ce l’hanno tutti, bisogna essere lucidi e lasciarsi sorprendere“.
A confermare Ambra come icona e punto di riferimento per la community LGBT è il suo debutto sul grande schermo, ormai 10 anni fa, nella pellicola Saturno Contro di Ferzan Ozpetek: il film è un successo e segna il ritorno di Ambra sulle scene. Proprio lei, la ragazzina scalmanata di Non è la Rai convince e ammalia in un film impegnato, commovente, attuale. Nessuno vuole crederci, ma da quel momento Ambra non si ferma, continua a recitare e colleziona film e spettacoli teatrali uno dietro l’altro, dimostrando al mondo che nulla è come sembra, che la ninfetta bistratta dalla critica e simbolo di una televisione vuota e superficiale ora è diventata grande davvero.
Buon compleanno Ambra.
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