Enrica Bonaccorti: “Ero la fidanzata di Renato Zero: e allora?”

L’iconica Enrica parla della sua storia con Zero, ma anche di gay pride, diritti civili e stepchild adoption

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6 min. di lettura

C’è poco da fare: Enrica Bonaccorti è Enrica Bonaccorti. Non sarà di certo il non aver una trasmissione tutta sua a farci dimenticare della sua prestigiosa carriera, della sua storia e del suo amore per le minoranze, ma c’è una cosa che forse, ancora oggi, in molti non sanno. Quale? Enrica Bonaccorti, sì, lei, quella che ha condotto la prima edizione di Non è la Rai, di Buona Domenica, di Italia Sera, de I Fatti Vostri e dei migliori programmi di Radio Rai, è stata la fidanzata ufficiale di Renato Zero. No, non c’è da sorridere o da spalancare gli occhi: il numero 0 della musica italiana, non è gay. Forse bisex, ma non gay. L’intervista con Enrica Bonaccorti voleva prendere una piega più “leggera”, invece la Signora della televisione e non solo, prende la palla al balzo per parlare di politica, di etichette, d’attualità, di gay pride, diritti civili, stepchild adoption e di un (certo) passato televisivo che non le manca affatto.

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Enrica Bonaccorti, diciamoci la verità: lei ha sempre avuto un certo feeling con il mondo omosessuale. Si è mai chiesta come mai?

Sì, a un certo punto me lo sono chiesto. Con il fidanzato, dopo Renato Zero (Fiacchini – vero nome, ndr), avevamo deciso addirittura di sposarci, invece dopo un paio d’anni ci siamo lasciati e ognuno si é ‘riaccasato’. Io con quello che sarebbe diventato mio marito. L’ex, dopo qualche mese dalla nostra separazione, ci tenne a comunicarmi che si era innamorato di nuovo. La conosco? Gli chiesi. E lui: lo conosci. Sono stati insieme 20 anni, mentre io, con mio marito, meno di due.

E’ stata persino fidanzata con un da sempre discusso Renato Zero, il quale, ad una domanda sulla vostra relazione, ha detto: “Che je vuoi di’ a Enrica? Ancora oggi, se la guardo negli occhi, mi rimane il brivido di ieri”.

Già, brividi ne abbiamo provato tanti, e anche oggi, c’è elettricità fra noi due. Mi sento legata a lui oltre il tempo, l’assenza, il genere. Avremmo potuto sposarci tranquillamente. Gli voglio un bene profondo, quello che va oltre i difetti: miei e suoi.

Come giudica il fatto che Renato non abbia mai preso una posizione mediatica sulla sua condizione sessuale?

Ci sono due parole che illuminano da sempre il mio percorso: Responsabilità sul lavoro e Rispetto per gli altri. Non ci deve essere un obbligo a dichiarare le proprie preferenze, assolute o indecise che siano, in nessun campo. Non a caso anche il voto è segreto! A maggior ragione in ambito sessuale. Far pressione per dichiarazioni personali non lo trovo giusto. Che poi trovi giusto o meno non prendere posizione, è altra cosa. Ma davanti a tutto e a tutti c’è il rispetto per le altrui decisioni, su cui non è neppure giusto fare illazioni.

Poi ha condotto il programma più gay di sempre, “Non è la Rai”. Un programma del quale però, sembra che lei non abbia proprio un bel ricordo. Giusto?

Continuano le leggende metropolitane su “Non è la Rai” Ho ricordi bellissimi invece, e anche alcuni brutti ovviamente, il peggiore il tentativo di truffa che ho scoperto in diretta. Delle ragazze non ho neppure un ricordo cattivo, le ho amate tutte, anche se alcune quasi non le conoscevo, ma con altre mi sento ancora oggi. Ma perché è considerato il programma più gay di sempre? Non ci arrivo.

Ultimamente, sui suoi social, sta portando avanti la battaglia per la legge sulle Unioni Civili. Secondo lei come mai il nostro Paese è ancora così indietro?

È una tristezza misurare l’arretratezza della civiltà nel nostro Paese. Nei dibattiti prima del varo della legge,  abbiamo assistito a spettacoli più indecorosi del più eccessivo Gay Pride! Ma la tristezza più profonda la provavo quando sentivo scrosciare applausi a certe affermazioni di certi ‘onorevoli’. Gli slogan più banali in difesa della Famiglia provocavano tifo da stadio. D’altra parte ha sempre avuto più successo il tifo, del ragionamento. È più  facile provocarlo, e porta senza dubbio più voti.

Di chi è la colpa se l’Italia è sempre il fanalino di coda dell’Europa?

Ovvio il condizionamento per la compresenza nello stesso territorio di due capitali, una dello Stato Italiano una della Stato Vaticano, ma anche se il Papa ha nuovamente negato un’equiparazione per il matrimonio. D’altra parte fa il suo mestiere e il matrimonio è un sacramento. Almeno ha condannato il giudizio negativo affermando: “Chi sono io per giudicare un gay?” Piuttosto, se lo ricordassero tutti gli altri! Comunque siamo davvero indietro su tanti aspetti, siamo come bloccati nel gestire i cambiamenti della società, timorosi di perdere non si sa quali fondamentali tradizioni. Basta mettere il naso fuori confine, e il nostro provincialismo viene a galla come un sughero.

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Enrica Bonaccorti a “Non è la Rai”

C’è chi dice che il mondo lgbt non si sia mai fatto sentire come avrebbe dovuto..

Il mondo LGBT ha da poco tempo spazio e attenzione sui media. Prima aveva rilievo solo se riguardava qualche personaggio dello spettacolo o se entrava in cronaca nera. C’è tanta ignoranza in giro ed è la stessa ignoranza, secondo me, la radice di quasi tutto il male che ci circonda. Ignorare vuol dire non poter valutare, neanche di chi si parla. Io partirei dai termini, come a scuola.

Piuttosto, il gay pride, come manifestazione politica, le piace?

Parto da gay, se permette, perché a me non piace la parola gay. Certo, per amor di battuta, è sempre meglio di “sad”, ma a parte gli epiteti offensivi in tutte le lingue, rimane solo il termine omosessuale. E le dirò: non sono pazza neppure di questo. Purtroppo mette l’accento sul sesso ignorando tutto un mondo di sentimenti. Tornando al pride, non ho proposte alternative, ma non trattengo il giudizio perché per me le parole sono molto importanti, sono pietre, ci puoi costruire una casa o lapidare una persona. E spero ci sia sempre meno bisogno di affermazioni di ‘pride’ a una reale uguaglianza di tutti i cittadini. Ma sicuramente ci si diverte molto!

Qual è la sua posizione sulla stepchild adoption?

Sulla stepchild adoption sono rimasta amareggiata sia da come è stata trattata che, ovviamente, dal suo stralcio. Ho conosciuto meravigliose famiglie omogenitoriali in America e un paio qui da noi, ed è certo che oltreoceano hanno ben più possibilità di viversela come le cosiddette famiglie “normali”. Anche su la ‘gestazione per altri‘ ,orrendo il termine utero in affitto, la mia posizione è di grande accettazione, anche se io mai ci ricorrerei né mi presterei. Ma per me le libertà individuali sono al di sopra di tutto. Vorrei soprattutto che si ottimizzasse l’istituto dell’adozione, per tutti, single compresi.

Vista la sua preparazione a trecentosessanta gradi, non ha mai pensato di buttarsi in politica?

Me lo hanno chiesto più di una volta, mai avuto esitazioni a declinare l’offerta. Una volta, dopo 20 minuti di telefonata in cui erano molto insistenti, sono riuscita a concludere così: “Va bene, ma la lista la scelgo io. Voglio la lista Imperatrici, così se vengo eletta si fa come dico io e basta.” Con questo scherzo hanno capito le mie intenzioni e la telefonata si è conclusa. Per me tutto è politica, ma io sono tutto fuorché politica.

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Sono passati anni dalla sua partecipazione fissa nel cast di Buona Domenica. Ha nostalgia di quel periodo storico lì?

Io ho nostalgia soprattutto per la radio, mi manca molto il rapporto quotidiano con il pubblico più libero che c’è, quello che ho sempre avuto con programmi basati su argomenti scelti e impostati da me. Se ho nostalgia della televisione, non è certo della mia piccola partecipazione a Buona Domenica, penso soprattutto a Italia Sera, la primissima trasmissione pomeridiana in diretta su argomenti vari, la mamma di tutti i pomeriggi televisivi di tutte le reti. Ho nostalgia anche del mezzogiorno di Raiuno, quel “Pronto chi gioca?” che mi catapultò sul divano di Raffaella, e mi piacerebbe anche recitare di nuovo in uno sceneggiato, quelli che ora chiamano fiction.

Ha scritto due libri, una canzone indimenticabile (la lontananza, ndr), ha fatto tanta tv, radio, cinema e teatro. Oggi le manca qualcosa?

Altro che! Mi manca questo, quello e quell’altro! Già da piccola in un tema scrivevo che volevo fare la giornalista, l’attrice di teatro, e il medico. Ora aggiungerei ancora altre vite, vorrei ricominciare la mia, detesto la morte. Quando mi capita di rileggere il mio curriculum, mi chiedo quante vite ho già vissuto. Comunque ho deciso: nella prossima vita voglio fare la soubrette e, se rinasco uomo, la drag queen.

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Saturniana 15.4.16 - 14:38

Ps: quelle frasi sono state estrapolate da una intervista del 2013 al fatto quotidiano,molto dettagliata (c'era anche scritto R.Z. come lucio dalla ha avuto fidanzate e fidanzati) ma probabilmente qui è stata ripresa da un gossip rilanciato alcuni mesi fa (che toglieva tutto il resto) con protagonista sempre Bonaccorti.ma non aggiungo niente altro perchè poi si dà visibilità a questo post e non è il caso...

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Saturniana 15.4.16 - 14:18

Adesso basta... Sono anni che Bonaccorti, sposata per la prima volta a 20 anni o poco più, tira fuori Zero che adesso è diventato addirittura il "fidanzato ufficiale" (!!!). Ma anche se lo fosse stato la cosa più sorprendente è la definizione di Alessio Poeta,dopo anni in cui dicevate che Zero era gay in tutte le salse adesso siete giunti a definirlo etero o al limite bisex (lei diplomaticamente non si sbilancia malgrado tutti i solluccheri in questa direzione).Peggiori dei peggiori omofobi. Complimenti alla coerenza e sopratutto alla conoscenza del personaggio, forse sotto una certa forma ha fatto bene a non schierarsi mai apertamente. Si capisce che non sapete niente della sua storia e nemmeno avete presenti tanti articoli del passato ma ripeto, meglio così da un lato. Peggio dall'altro perchè Renato Zero avrebbe potuto dare molto di più non solo come artista ma anche come uomo senza tanti giochetti.Comunque, è andata così. Restate alla superficialità, al gossip, ai reality... e auguri.

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Giovanni Di Colere 15.4.16 - 11:40

Anche sta Bonaccorti con sto Papa insomma Bergoglio ha detto "chi sono io per giudicare un gay CHE SI PENTE E CERCA DIO E LA CHIESA" CIOÈ vive da peccatore pentito e resta solo e casto. Lo volete capire o no che la morale della chiesa cattolica è sempre la stessa??? E basta con sta barzelletta

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DilfDilf 15.4.16 - 10:07

meravigliosa!!! e ovviamente è troppo avanti e intelligente x avere un programma in tv o radio

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