In Tv, in teatro, ma anche in libreria con il suo omaggio a Raffaella Carrà. Fabio canino sta vivendo un momento d’oro e Gay.it lo ha intervistato. Ecco cos’ha da dire sul suo lavoro, su Obama, sui gay americani e su quelli Italiani.
Ballando con le stelle e Hot Settanthot in tv e poi Fiesta in teatro solo per citare gli impegni attuali. E’ stato anche ospite di Tatami per parlare di coppie gay. Il mondo dello spettacolo occupa molto spazio nella sua vita: èsoddisfatto o manca tempo da dedicare a se stesso?
E’ il mio mestiere e ne sono estremamente soddisfatto in questo periodo della mia vita. Il bello di questo mestiere è che si può decidere quanto fare e quando farlo. Certo, con qualche limite, ma è sempre meglio che lavorare!
Radio, Tv, teatro, cinema, libri nella sua vita artistica non è mancato niente, possiamo dirlo. Quale di questi settori le da più soddisfazioni?
Non dovrei dirlo, ma la radio la sento come più immediata. Hai la fortuna dicomunicare in maniera più imediata con chi ti ascolta, di mandare dei messaggi e sapere che chi sta dall’altra parte nonè distratto dalle immagini. Però vado un po’ a periodi: a volte mi piace di più la televisione, a volte il teatro. In questo momento la tv mi diverte moltissimo perché la vivo un po’ da spettatore priviligiato. Ho la possibilità di osservare il meccanismo senza avere la responsabilità di farlo funzionare. Ballando con le stelle, poi, è particolarmente divertente per lo spettacolo e per i commenti, soprattutto quelli a telecamere spente.
Appunto, i commenti a telecamere spente. Cosa dite di Emanuele Filiberto, ad esempio, fuori onda?
Quello che avevo da dirgli gliel’ho detto in faccia. In fondo io nella giuria del programma rappresento lo spettatore medio e come tale ammetto di avere dei pregiudizi nei suoi confronti, per il suo passato, per la famiglia da cui proviene. Lui ha detto che partecipare al programma, ballare davanti alle telecamere è anche una provocazione, per distaccarsi da certe cose. Ha anche ammesso che chiedere il risarcimento danni all’Italia è stata una cazzata. E io sono pronto a ricredermi sul suo conto.
Passiamo ad argomenti più seri. Ha vissuto in Usa per un po’ di tempo. Cosa pensa dell’elezione di Obama? E’ davvero un evento storico come i media l ‘hanno dipinto e come lo vivono soprattutto gli statunitensi?
Sicuramente è una svolta storica per gli Usa, non fosse altro che per il suo essere il primo presidente afro-americano in un paese in cui, come lui stesso ha detto, appena sessantanni fa un nero non poteva entrare in un ristorante qualunque. In più, ad esempio, penso che con lui al governo, anche la California farà marcia indietro sulla Proposition 8. I gay americani hanno un grosso vantaggio rispetto a noi: hanno un grande potere di aggregazione, sanno cosa significa fare lobby. Noi no. Ma loro hanno anche una società e una classe politica più avanti della nostra sui temi dei diritti.
Cosa manca all’Italia per raggiungere, in termini di diritti civili, gli standard dei paesi europei?
Ai gay, senza dubbio, la lobby che tutti declamano ma che non esiste. L’ultimo a cui ho sentito nominare queste presunta lobby gay è stato Fini. Ho pensato: "Magari esistesse: sarei il primo ad aderire!" Ma ho poca fiducia nella comunità gay italiana e anche nella classe politica. Ad esempio, ho molta stima di Nichi Vendola come persona, ma l’ultima cosa di cui avevamo bisogno era un altro partitino.
In generale direi che manca il buonseso.
Cosa c’è nel futuro di Fabio Canino?
Molte cose che sto valutando. Ho imparato con l’esperienza che non bisogna sempre dire sì, quindi sto esaminando bene tutte le possibilità che ci sono in ballo. Ma non posso rivelare niente al momento. Ne riparliamo al momento giuto.
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