Buonasera cari, eccoci qua ad un passo dalla finale, ad un passo dalla proclamazione di un nuovo storico nome per la canzone italiana. Un personaggio che probabilmente seguirà la carriera di Giusy Ferreri e non parlo di quella da cantante ma di quella da cassiera all’Esselunga.
Che io poi vorrei avere una cam puntata in casa di Elhaida Dani quando dal suo salottino di casa sente dire “qui stiamo creando la popstar del futuro”. Minimo ha già sfasciato a craniate sei televisori.
Ma andiamo ad analizzare le varie sfide partendo dalla nostra mitica Raffa, che abbiamo scoperto essere mortale. Infatti sbaglia i congiuntivi come tutti noi. Gli erano rimasti il buon Tommaso e il deludente Maggioni. Qui l’esito era abbastanza scontato. In primis dopo aver visto la camicia antistupro di monsieur Maggioni, ma specialmente dopo aver sentito la versione di “Wuthering heights” del suo rivale. I detrattori diranno che era da checca isterica, io, invece, quando ho visto il secondo pezzo della cristalleria saltare in aria per gli urletti ho capito che avevamo davanti a noi un grande uomo. Ora Tommaso, lanciati: diventa la nostra Conchita ma magari in settimana datte ‘na spuntatina ai capelli, va là.
Il team Pelù era quello in cui si doveva ancora giocare tutto. La nostra idola Daria Biancardi, colei che se ti graffia devi andare a fare l’antitetanica, colei a cui non devi mai fare uno sgarro se non vuoi che ti buchi le gomme della macchina con le unghie, contro Giacomo Voli: il Dartagnan, l’uomo uscito da Fantaghirò, colui che canta Jeeg robot d’acciaio come se cantasse Perdere l’amore. Alla fine, anche grazie a una versione da brivido di Because of you degli Skunk Anansie, passa il buon Giacomo. Pelù avrà lui come uomo alla finale e quindi gli ha già detto che deve cominciare ad adeguarsi e non lavarsi fino a mercoledì prossimo. Nel frattempo Daria si sta mangiando le unghie dalla rabbia: finirà anche lei per la proclamazione finale.
Poi arriva J.ax, che si fa accompagnare da Fedez e Emis killa e praticamente avviene quello che ormai non succede in televisione da anni: tre eterosessuali sullo stesso palco. Ovviamente capire come sia andata tra Dylan e suor Cristina mi sembra anche inutile raccontarvelo, sebbene j-Ax abbia fatto la pantomima di votare proprio per il buon rapper.
Praticamente da domani l’indice di inutilità si calcolerà da 1 a “il televoto tra la Scucchia e i suoi rivali” Bisogna dire che se Suor Cristina si fosse candidata alle europee avrebbe preso più seggi di Renzi e tutto il cucuzzaro questo è sicuro. E io ho tolto Sally, da lei cantata, da ogni playlist in ogni luogo in ogni lago. Dimenticavo la citazione obbligata: le consorelle dove sono finite? Sono state avvistate a bere uno spritz con Ricky Martin. E diciamocelo: quanto è ancora bono Ricky Martin nonostante cantasse l’inno dei mondiali quando Wendy Windham era ancora la donna di punta di canale 5?
E poi arriva il Team Noemi: e scatta il delirio. Viene dato in pasto al pubblico il suo numero di cellulare (3669750863 per chi se lo fosse perso) ed è subito stalking telefonico: il messaggio più carino di cui ho visto lo screenshot è stato: ma chi cazzo ti veste? Io, appunto, avrei voluto il numero del suo stilista per farlo chiamare dalla mia amica Favolina che gliene avrebbe cantate di ogni anche in aramaico.
Però bisogna pensare che questa operazione di marketing ha i suoi lati positivi: soprattutto se Noemi avesse un piano tariffario di quelli che la ricaricano se qualcuno la chiama. Oggi sarebbe tipo il sultano del Brunei. A sorpresa passa Giorgia Pino cantando “Vivimi” come nemmeno la Pausini dopo 15 piadine saprebbe fare. E sconfigge il buon Corona: ci mancherà? Anche no.
L’ultimo saluto prima di darvi appuntamento per la finale lo farei al direttore artistico: mio caro, vista che la prossima settimana eleggeremo la futura popstar dimenticata, cerca di farti dare per le scenografie un budget più alto dei 5 euro di questa settimana. E grazie
A mercoledì prossimo!
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